
Si è tenuta ieri, presso il Comune di Crotone, un’assemblea promossa da NIdiL CGIL Calabria e FP CGIL Crotone, alla presenza di 23 tirocinanti di inclusione sociale attualmente in utilizzo presso l’Ente. Hanno partecipato all’incontro Ivan Ferraro, coordinatore regionale di NIdiL CGIL, Annagiulia Caiazza per la FP CGIL di Crotone e Roberto Scalera RSU CGIL per il Comune di Crotone. Durante l’assemblea, sono state sottoposte ai lavoratori le linee guida operative elaborate dalla CGIL per accompagnare i Comuni nella delicata fase delle stabilizzazioni, a partire dall’unico canale oggi legittimamente percorribile: l’articolo 16 della Legge 56/1987.
Come noto, il Comune di Crotone ha manifestato l’intenzione di stabilizzare 10 unità, ma per rendere effettiva questa volontà è indispensabile l’approvazione di una delibera formale da parte della Giunta, che ad oggi risulta ancora assente. La delibera – obbligatoria per tutti gli enti – dovrà contenere l’indicazione dei profili professionali da reclutare (coadiutori amministrativi e/o operatori generici), il riferimento all’avviamento tramite CPI, il richiamo al contributo regionale di 40.000 euro per ciascuna assunzione e la contestuale modifica del Piano del Fabbisogno del Personale nel PIAO. Abbiamo inoltre chiarito ai tirocinanti un punto fondamentale che troppo spesso viene equivocato: il Comune non può in alcun modo scegliere direttamente i nomi dei lavoratori da assumere, né intervenire successivamente per modificare la graduatoria che verrà formulata dal Centro per l’Impiego. L’unico margine consentito è quello di indicare i profili professionali richiesti, tra quelli compatibili con l’art. 16 (cioè profili non qualificati, per i quali è sufficiente la scuola dell’obbligo), e richiedere l’applicazione di criteri premiali oggettivi, come il punteggio aggiuntivo per chi ha già svolto il tirocinio nello stesso Ente e per mansioni coerenti.
"Questo principio, sancito dalle normative vigenti (D.Lgs. 165/2001, Circolare FP n. 3/2017, DDG Calabria 1094/2018 e 7086/2022), è stato chiaramente ribadito anche nella guida operativa predisposta dalla CGIL. Qualsiasi tentativo di eludere queste regole – con scorciatoie, nomi indicati direttamente o graduatorie manipolate – sarebbe non solo illegittimo, ma verrebbe immediatamente impugnato e contrastato dalla nostra organizzazione, a tutela della trasparenza e dell’uguaglianza di accesso per tutti i lavoratori. Abbiamo infine ribadito che il tirocinio non è lavoro subordinato: i TIS non possono essere utilizzati in sostituzione dei dipendenti di ruolo e ogni progetto formativo deve prevedere la costante presenza e supervisione di personale assunto a tempo indeterminato. Quando questo non avviene, viene meno la legittimità stessa del tirocinio. In questa fase cruciale della vertenza, servono atti chiari, responsabilità istituzionale e rispetto delle regole. Il Comune di Crotone, al pari di tutti gli altri enti che hanno aderito alla piattaforma, è chiamato ad assumere decisioni ufficiali e trasparenti, dando piena applicazione alle procedure previste e attivando da subito un confronto con le organizzazioni sindacali. Nessuno può più voltarsi dall’altra parte. I tirocinanti hanno garantito per anni il funzionamento di interi settori della macchina amministrativa e ora meritano rispetto, risposte e soluzioni credibili. A partire da chi, come Crotone, può e deve fare la propria parte".
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