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Depositi costieri da spostare. In ballo il futuro turistico di Vibo

L’idea di delocalizzare le strutture a Portosalvo compatta la maggioranza comunale e gli imprenditori Preoccupati i lavoratori diretti e dell’indotto: «Ci sentiamo traditi, nulla si dice sul nostro destino»

Il futuro turistico, necessariamente turistico, e il passato industriale, doverosamente industriale: intorno a questo ibrido, si alimenta il dibattito legato alla possibile delocalizzazione dei depositi costieri di Vibo Marina. Il sogno dell’amministrazione di centrosinistra, guidata dal sindaco Enzo Romeo, è chiaro: mettere a segno un colpo memorabile, che segni in qualche modo la storia del territorio. La maggioranza, su questo fronte, appare abbastanza compatta. Gli imprenditori che, in modo significativo, stanno investendo nell’area, ancor più.

Convinti di liberarsi presto dei “serbatoi” che deturpano non poco l’immagine del porto, anch’esso a due facce: da una parte un grazioso scalo turistico, con insenature e curve, dall’altro, un porto commerciale, quasi industriale, con il pericolo, tutt’altro che dietro l’angolo, della sicurezza per i turisti, visto che le tubazioni del gas passano proprio a due passi dalle spiagge.
Ebbene, la concessione ventennale è in scadenza. Ergo, per l’esecutivo non v’è momento migliore per provare ad invertire la rotta. La Meridionale Petroli, chiaramente, vorrebbe il rinnovo della concessione.
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