
La sentenza di assoluzione «risulta errata, in fatto e in diritto, oltre che lacunosa e contraddittoria». E ancora: l’istruttoria dibattimentale ha confermato e rafforzato «il quadro probatorio emerso durante le indagini» che inquadrerebbe Maysoon Majidi in fuga dal regime iraniano come «aiutante del capitano Akturk» e come componente «dell’equipaggio che ha condotto l’imbarcazione».
La Procura di Crotone continua a ritenere la 29enne attivista curdo-iraniana responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per questo, la pubblica ministero Rosaria Multari, che in primo grado aveva chiesto la condanna a 2 anni e 4 mesi di carcere, ha impugnato la sentenza del Tribunale di Crotone che, il 5 febbraio, ha scagionato la ragazza «per non aver commesso il fatto».

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