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Traffico di droga tra Lamezia e l'hinterland, Gianluca Nicolosi passa dal carcere ai domiciliari

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, all’esito della discussione del 23 luglio in sede di rinvio della Suprema Corte, ha sostituito la custodia cautelare in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari nei confronti di Gianluca Nicolosi, rimasto coinvolto nell'operazione Artemis sulle presunte attività illegali che sarebbero state messe in campo dalla cosca Cracolici nel territorio di Lamezia Terme e dell’entroterra fra le province di Catanzaro e Vibo Valentia e in particolare tra Maida e Jacurso e Cortale. L’indagine ha riguardato anche lo spaccio di droga a Lamezia Terme con diversi capi di imputazione e ipotesi di reato associativo di stampo mafioso con l’arresto di 59 persone per un totale di 86 indagati.

Nicolosi è indagato in seno all’operazione Artemis per associazione per delinquere di cui all’art. 74 del 309/90 finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti oltre che di plurimi episodi di cessione.

La terza sezione penale della Suprema Corte di Cassazione all’esito della udienza del 11 marzo 2025 e della discussione dell’Avv. Massimiliano Carnovale difensore di Nicolosi aveva annullato con rinvio limitatamente alla ricorrenza delle esigenze cautelari l’ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro che aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare del GIP eseguita nel mese di novembre 2024.

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