«Stiamo dando vita a progetti di scavo e di ricerca anche e soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, quindi la Calabria è nei nostri piani». Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, oggi a Catanzaro per una serie di visite ad alcuni luoghi simbolo della Calabria sotto l’aspetto culturale. La prima tappa di Giuli è stata al cantiere del Duomo di Catanzaro, interessato da una complessa ma anche innovativa opera di riqualificazione e di ristrutturazione dopo un devastante crollo interno nel 2017: successivamente Giuli, accompagnato dal sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, si è recato al Teatro Politeama, al Parco della Biodiversità e al Parco Scolacium a Roccelletta di Borgia.
«Mi ha spinto qui - ha affermato Giuli parlando con i giornalisti al termine del sopralluogo nel Duomo di Catanzaro - l’amore per la Calabria. Non è la prima volta che vengo, è la prima volta che vengo in Calabria da ministro. E’ il segno della presenza del ministero della Cultura in una terra fondamentale nella cultura, nella storia, nell’identità italiana. Sappiamo tutti quanto dall’antichità a oggi la Calabria ha rappresentato fin dal nome d’Italia, perchè - lo sapete - il nome d’Italia viene da Italo e qui - ha rimarcato il ministro della Cultura - siamo nella città e nella terra di Italo, quanto è importante per la definizione della nostra identità».
Per Giuli la valorizzazione dei luoghi di cultura della Calabria ha un percorso che va incentivato. Partiamo dal presupposto che ci sono tanti cantieri e questo è sempre un buon segno: quando ci sono dei cantieri che danno lavoro, sviluppo, crescita e restauro significa che c'è un investimento nel territorio. L’investimento nel territorio deve far sì che poi tutta la popolazione possa godere del risultato di questo investimento e di questa valorizzazione del patrimonio. E quindi ogni attività, che sia naturalmente compatibile con la ricchezza del patrimonio artistico e culturale, va incoraggiata in una logica di interazione tra pubblico e privato che però abbiano lo stesso obiettivo e l’obiettivo - ha rimarcato il ministro della Cultura - non deve essere esclusivamente il profitto, naturalmente, ma deve essere la funzione sociale dell’impresa, dell’arte e della cultura».
Con riferimento ai lavori al Duomo di Catanzaro, la cui conclusione è prevista nel 2027, Giuli ha osservato: «I tempi verranno rispettati, ho visto i presupposti di un grande lavoro che riunisce ricerca, restauro con una comunità che si stringe intorno a quest’anima di Catanzaro e la presenza costante di tutte le istituzioni, a cominciare naturalmente dal ministero della Cultura. Quindi - ha rimarcato il ministro - il progetto va avanti secondo i tempi prestabiliti e in un modo che è entusiasmante, oltre che scientificamente e culturalmente avveniristico, perchè il progetto è davvero molto ben fatto, molto delicato e non invasivo e restituisce un pezzo di storia e di identità a Catanzaro e alla sua splendida comunità».
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