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Il Castello lametino ripulito dai volontari ma senza i necessari permessi

Ieri è intervenuta la polizia municipale che ha provveduto a richiudere l’area archeologica. L’ex assessore Gargano: «Non si può intervenire senza permesso della Soprintendenza»

Castello Normanno-Svevo di San Teodoro, un bene del patrimonio storico-culturale lametino da anni chiuso al pubblico che in questi giorni è diventato oggetto di una querelle nata sui social network. Nei giorni scorsi Andrea Cavalieri dell’associazione “Un mondo nuovo”, col supporto di alcuni volontari, ha deciso di introdursi all’interno delle mura dell’antico maniero per ripulire il sito dalle erbacce e dai rovi che invadono tutta l’area dei ruderi. L’iniziativa, a spese del sodalizio, è stata ampiamente documentata sui profili social dell’associazione e ha subito scatenato commenti e polemiche. Ad esprimere il proprio dissenso l’ex assessore alla Cultura del Comune, l’archeologa Giorgia Gargano, che ha dichiarato testualmente: «Vorrei ricordare ai nostri amministratori che il castello non può essere pulito da volontari non specializzati e che ogni intervento sui siti archeologici, anche il semplice diserbo, deve essere seguito da un archeologo autorizzato dalla Soprintendenza archeologica».
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