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Soverato, apposti di nuovo i sigilli al depuratore consortile

Operazione della Capitaneria di porto, ma il Comune non ha ricevuto notifiche ufficiali Il sindaco Daniele Vacca: «Criticità note, ma escludo sversamenti di liquami a mare»

A poco più di un anno dal primo sequestro, il depuratore consortile di Soverato torna nuovamente al centro della cronaca e finisce di nuovo sotto sigilli. La scena è la stessa di dodici mesi fa, ma con una differenza sostanziale: questa volta il sequestro avviene nel silenzio generale senza alcuna comunicazione ufficiale degli enti preposti, lasciando a semplici cartelli affissi ai cancelli il compito di confermare l’esistenza del provvedimento. A intervenire è stata ancora una volta la Capitaneria di porto di Soverato, la stessa che aveva condotto le operazioni del precedente sequestro risalente al 9 agosto 2024. Una vicenda finita tra le polemiche che generò un acceso scontro tra i militari e i sindaci dei Comuni serviti che arrivarono a minacciare querela nei confronti degli operatori.
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