
Da una parte dice di «aver agito in diritto con l’ausilio di autorevoli giuristi e docenti, in circostanze che non ammettevano rinvii». Dall’altra ribadisce che «il mandato di commissario straordinario si debba tradurre in un potere-dovere operativo, deducibile dall’interpretazione del decreto di nomina del Governo».
Emilio Errigo, commissario straordinario del Sin di Crotone, difende il suo operato per sbloccare la bonifica dell'ex area industriale che Eni Rewind ha poi avviato il 16 giugno. E lo fa con una missiva diffusa dopo 11 giorni dalle sentenze con le quali il Tar della Calabria, tra il 13 e 18 agosto, ha annullato l'ordinanza commissariale n.1 del 3 aprile (insieme al decreto n.27 dell'1 agosto 2024 del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica) che aveva disposto alla società dell'Eni di smaltire nella discarica di Columbra le 362 mila tonnellate di rifiuti pericolosi (senza Tenorm e amianto) presenti nei siti contaminati di Crotone.
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