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Processo “Maestrale” a Catanzaro, accuse senza riscontri nei confronti dell’avvocato Sabatino

Depositate le oltre 1.200 pagine di motivazioni della sentenza del gup Pietro Agosteo Sull’ex dg della Regione Anastasi: «Interessi privatistici ma non c’è prova del reato»

20020605 - ROMA - POL - GIUSTIZIA: ANMA INCONTRA CASTELLI E CONFERMA SCIOPERO DOMANI - Un'immagine d'archivio che mostra una toga lasciata su di una sedia in un'aula di tribunale. DANILO SCHIAVELLA/ANSA/TO

Sono contenute in oltre 1.200 pagine le motivazioni della sentenza con cui il gup di Catanzaro Pietro Agosteo il 20 marzo scorso ha condannato 50 persone coinvolte nei blitz Maestrale Carthago”, Olimpo e Imperium contro i clan vibonesi. Pene pesanti e assoluzioni eccellenti. Tra queste quella dell’avvocato Francesco Sabatino (difeso dagli avvocati Sergio Rotundo e Michelangelo Miceli) accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. La Dda aveva chiesto una condanna a 8 anni e 9 mesi di reclusione. Il gup però spiega che gli elementi dell’accusa erano «sforniti di riscontri oggettivi». In particolare la scure del giudice si abbatte sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Andrea Mantella. Le accuse rivolte all’avvocato Sabatino, si ricorda nelle motivazioni, sarebbero arrivate tre giorni dopo un duro scontro tra i due in aula. Da qui la decisione di trasmettere gli atti alla procura per valutare la possibile rilevanza penale di alcune sue dichiarazioni.
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