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Ipotesi e silenzi sul Pronto soccorso di Catanzaro, rimane incerto il futuro della sanità

Aumenta la confusione dopo che Occhiuto ha legato la nascita del secondo presidio per l’emergenza-urgenza al nuovo ospedale. Dal Comune nessuna posizione ufficiale

Uno scorcio del Policlinico universitario di Catanzaro

Riavvolgendo il nastro e riascoltando le parole di Roberto Occhiuto, presidente dimissionario della Giunta regionale e ricandidato per il centrodestra, appare sempre più complessa e lontana dalla soluzione la nascita di un secondo presidio per l’accoglienza dei pazienti in emergenza-urgenza in città.
L’ex presidente, infatti, ha introdotto nel dibattito una novità assoluta legando concettualmente e operativamente la realizzazione del secondo Pronto soccorso a quella del nuovo ospedale di Catanzaro. Le due cose non erano mai state messe in relazione (almeno pubblicamente e nei documenti ufficiali). Tant’è che più volte – atti alla mano – da queste colonne era stato evidenziato come il progetto depositato in Regione dall’azienda “Dulbecco” a dicembre 2023 fosse alternativo alla costruzione di una nuova “piastra” operativa a Germaneto che desse di fatto vita all’ospedale unico. Il progetto del secondo Pronto soccorso, così come mercoledì lo ha illustrato ai cittadini la stessa commissaria dell’azienda Simona Carbone, prevedeva (e prevede a tutt’oggi) la creazione del nuovo Pronto soccorso in 22 mila metri quadrati di spazi dell’attuale Policlinico. Ma è fermo alla Cittadella.
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