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Il postino di Girifalco
e le vite degli altri

DOMENICO DARA
BREVE TRATTATO SULLE COINCIDENZE
(NUTRIMENTI; 365 PAG.; 19 EURO)

 La coincidenza è come "una finestra che si apre all'improvviso e ci fa vedere un paesaggio del quale non ci eravamo mai accorti, ci mostra una vita parallela che scorre intorno a noi e della quale non ci accorgiamo ma che attraverso le coincidenze ci manda i segnali della sua esistenza". E' l'assunto che, alla fine degli anni '60, il postino di Girifalco (Catanzaro) formula dopo un attento studio del suo paese, i suoi abitanti, gli eventi. Lui le coincidenze le studia e anche sulla scorta di quelle, profeta al contrario, grazie al suo mestiere riuscirà a forzare il destino di tanti. Perché il postino ha un vizio: apre la corrispondenza di tutti e, se ritiene, riscrive lettere secondo il suo punto di vista. Un vizio che gli viene perdonato perché ciò che fa e che cambia è sempre a fin di bene. Grazie alla dote naturale di saper imitare le calligrafia, il postino - il cui nome viene rivelato soltanto all'ultima pagina - sventa un piano politico per trasformare il monte che sovrasta Girifalco in una enorme discarica, confessa amori l'un l'altro ad amanti che non hanno il coraggio di rivelarsi, mente sulla morte di un giovane emigrato perché la madre non si addolori. Insomma, diventa una piccola divinità di paese, un giudice occulto di provincia, che dell'abitudine di violare la corrispondenza fa una sorta di elemento morboso. Questo, cominciato quasi per caso per incapacità di misurarsi con la vita e per un amore fallito per ragioni singolari, finisce per rubargli progressivamente i giorni, i desideri, l'esistenza stessa. Più si infittiscono e aumentano i faldoni dove archivia la vita di Girifalco, più egli si allontana dalla vita vera, vissuta, dal confronto reale con le persone e le cose consegnandosi a una solitudine prematura e sterile. E contemporaneamente, l'assunto sulle coincidenze si compone e perfeziona, si addensa nella mente fino a diventare una teoria filosofica, un modello di vita. Annota le coincidenze fino a contarne a centinaia. Nell'isolato mondo di Girifalco nulla cambia: come ripeteva il professore di materie scientifiche Viapiana la natura livella poiché nulla si crea e nulla si distrugge; i nuovi nati sostituiscono i morti e nella ruota generazionale, forte degli stessi riti e principi che si tramandano immutati, tutto è uguale a se stesso. Gira ma resta ferma. Girifalco è ingessato, nemmeno lo sbarco dell'uomo sulla Luna dà una scossa. Ha ragione Vincenzuzzu Rosanò: "Ci crediamo uomini ma non siamo che passanti fermi sui rami, che la nostra vita dipende dalla mira del cacciatore". Eppure qualcosa alla fine cambierà e il postino, espiata la colpa che lo tiene ancorato al rifiuto della vita, potrà dare una sterzata al suo futuro. Il libro è molto godibile, ricco di storie e avventure, con l'ambizione di far vivere nei pochi volti e case di un comune di provincia, l'universo intero; una Spoon River meridionale simpatica e spiritosa, sotto le cui strade sterrate scorre quello spirito distaccatamente tragico che qualcuno imputa all'anima ellenica che abitò il Sud Italia. Infine, tra tutte le coincidenze, il libro ha il merito di illuminare uno scorcio di Calabria, rendendo comprensibili dinamiche e abitudini spesso enigmatiche di questa parte di mondo troppo spesso silenziosa se non per l'urlo delle vicende di cronaca nera.

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