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"Qualche estate fa", Claudia Gerini incanta Catanzaro con i successi di Califano

Claudia Gerini sul palco del Politeama

Vitale, energica, accattivante, Claudia Gerini irrompe sul palcoscenico del teatro Politeama di Catanzaro in total black, giacca tuxedo e pantaloni attillati, scarpe di vernice, vertiginosi tacchi a stiletto. È la sua prima metamorfosi nella costruzione di uno spettacolo ispirato  alla figura femminile, declinata nelle varianti che attraversarono la vita di Franco Califano.

Più avanti incederà in un fluttuante abito rosso,  fiera e audace come chi sa imporsi anche in forme espressive che vanno oltre l'originaria collaudata esperienza di attrice.  La sua interpretazione dei maggiori successi di Franco Califano nel concerto-spettacolo “Qualche estate fa” andato in scena a Catanzaro, trascende i canoni di valutazione riservati ai cantanti,  richiedendo parametri diversi, più attinenti agli attori.

Perché la parte più suggestiva dell’evento curato da Massimiliano Vado e Stefano Valanzuolo, rispettivamente sceneggiatore e regista, risulta quella recitativa, scandita dai nove ritratti femminili che Gerini  rappresenta con convincente intensità. Sinuosa, morbida, sensuale, Gerini fa precedere ogni sua performance canora da un monologo, la micro-storia  di ciascuna delle donne che “raccontano” Califano detto il Califfo.

La diva diventa così di volta in volta la madre alle prese con il figlio che affoga  nell’alcol le pene d’amore,  l’adolescente inquieta, la prostituta invaghita dell’artista, la barbona a cui il cantante confida il disgusto per la falsità che lo circonda.

Uno spettacolo giocato sullo schema della duplicità: l’attrice/cantante racconta Califano uomo e artista in un continuo gioco di ruoli recitativo e canoro enfatizzato dalle sonorità decise del Solis String Quartet (Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio violini, Gerardo Morrone viola, Antonio Di Francia violoncello), restituendo al pubblico attraverso la musica e le parole il fascino di canzoni indimenticabili e amate come “Tutto il resto è noia”, “Minuetto”, “La musica è finita”, “La nevicata del ’56”, “Un’estate fa”.  E soprattutto Roma e le donne, i due grandi amori del Califfo.

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