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"Passione e Resurrezione come metafora della vita", convegno a Monterosso

Un pubblico folto e variegato ha incorniciato il convegno “Passione e Risurrezione metafora della vita”, svoltosi a Monterosso Calabro su organizzazione del centro studi Theotokos e della dottoressa Alessandra Sicalri, in collaborazione con l’amministrazione comunale, con la parrocchia e con le confraternite del Santissimo Rosario e delle Cinque Piaghe di Cristo. Gli illustri relatori dell’evento hanno sviscerato e chiarito la fusione di religione e tradizione nelle varie forme artistiche, che contribuiscono a sublimare la spiritualità individuale e sociale.

Il dottore Franco Ceravolo, esperto di tradizioni e di musica sacra, ha esposto la sua tesi in ordine ai riti monterossini che scandiscono la Settimana Santa. Ceravolo si è soffermato, in particolare, sul “signuri russu”, figura votiva rappresentata nella processione monterossina del Venerdì Santo che spesso viene confusa con il cireneo. In realtà, come ben spiegato Ceravolo, “u signuri russu” è espressione delle sofferenze di Cristo e della morte che tende alla vita.

Il professor Giuseppe Rando-ordinario di letteratura italiana presso l’Università di Messina, nonché critico letterario, ha dissertato in maniera esaustiva circa la Passione e la Risurrezione di Cristo vista con la mente, con gli occhi e con il cuore dei poeti italiani. In tale quadro, Rando ha proposto un preciso excursus letterario da Jacopone da Todi a Mario Luzi. Sull’arte figurativa è stata, poi, incentrata la relazione del professor Martino Michele Battaglia, direttore del centro studi Theotokos. Attraverso la sua attenta analisi del Cristo Morto di Hans Holbein, Battaglia ha coinvolto ed emozionato la platea. I lavori, moderati dalla dottoressa Anna Rotundo-coordinatrice del centro Theotokos- hanno visto, inoltre, gli interventi del sindaco, Antonio Giacomo Lampasi, e del parroco, don Oreste Borelli. Quest’ultimo ha rimarcato l’importanza dell’iniziativa, in quanto consente di interiorizzare meglio tradizioni che rischiano spesso di essere vissute passivamente.

Largo spazio è stato dato agli interventi da parte del pubblico, avviando un dibattito profondo e stimolante. Soddisfatta per la riuscita dell’evento la dottoressa Alessandra Siclari, la quale ha affermato: "Il confronto con i relatori di questa sera, studiosi e professionisti, ci arricchisce e ci eleva culturalmente".

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