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Catanzaro, il libro sull'anima "scurdata" di Pergolesi finalista a Tivoli

L’ultimo libro della scrittrice catanzarese nonché cardiologa Maria Primerano è un omaggio a Giovan Battista Pergolesi, compositore del Settecento originario di Jesi ma vissuto a Napoli, autore del celeberrimo Stabat Mater e maestro dell’Opera Buffa

La scrittrice catanzarese Maria Primerano

Continua il successo dell’ultimo libro della scrittrice catanzarese nonché cardiologa Maria Primerano, dal titolo "Pergolesi Anima Scurdata Opera buffa", Helicon Edizioni, che, già terzo classificato come inedito al Premio letterario Casentino 2020, risulta in questi giorni finalista al Premio letterario residenze gregoriane di Tivoli, la cui cerimonia viene rimandata causa Covid 19.

Il libro, che è un omaggio a Giovan Battista Pergolesi, compositore del Settecento originario di Jesi ma vissuto a Napoli, autore del celeberrimo Stabat Mater e maestro dell’Opera Buffa, offre lo spunto all’autrice di scrivere un testo brillante, intriso di cultura musicale e napoletana, a iniziare dalla lingua, napoletana del Settecento, per passare alle tradizioni di culto e di vita partenopee rivissute attraverso i personaggi.

Come non tutti sanno, esiste a Napoli il culto delle cosiddette "capuzzelle" o "anime pezzentelle" o "anime scurdate" ossia anime dimenticate, quelle che per molti motivi sono rimaste imprigionate in Purgatorio e non hanno avuto l’occasione di riscattarsi in vita, cui, per esempio, la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è dedicata.

La trovata ingegnosa, dunque, da parte della Primerano di fare parlare nel libro Pergolesi attraverso la sua "capuzzella", che riemerge in seguito a un alluvione dai sotterranei della cattedrale di Pozzuoli dove quest’ultimo era stato sepolto, si è rivelata molto accattivante. Inoltre, brillante è il continuo duetto tra il parroco di detta cattedrale Don Lollò e della sua perpetua Carmelina che anima su un doppio piano narrativo l’azione; affascinante il racconto dell’amore contrastato con una marchesina calabrese della famiglia Spinelli; esplosivo il finale pirotecnico-scenografico con cui l’autrice corona questa Opera buffa.

Scrittura molto creativa, dunque, quella della scrittrice che si prepara a uscire in libreria in primavera con un altro testo.

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