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"Dialoghi per ripartire": a Vibo torna il Festival Leggere&Scrivere

Cinque giorni di incontri, dibattiti e spettacoli con grandi protagonisti, da Carmine Abate a Franco Arminio

Ripartenze e ritorni. Il manifesto dell'edizione 2021 del Festival Leggere&Scrivere è stato disegnato da Andrea Bozzo
Ripartenze e ritorni. Il manifesto dell'edizione 2021 del Festival Leggere&Scrivere è stato disegnato da Andrea Bozzo

Si intitolerà “Dialoghi per ripartire” la nona edizione del Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia, che aprirà i battenti martedì 26 alle 10, con l’evento inaugurale alla presenza del presidente della Commissione di vigilanza Rai Alberto Barachini. Perché, dopo l’edizione saltata lo scorso anno, si tratta davvero di una ripartenza, che avviene peraltro nell’anno di Vibo Capitale italiana del Libro: la cinque giorni di presentazioni, incontri, dibattiti e spettacoli, con tantissimi ospiti, è parte fondamentale delle iniziative di quest’anno così speciale per la città. Nella migliore tradizione della rassegna – i cui direttori artistici sono Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano – ormai entrata di diritto tra i più importanti festival nazionali, e che da sempre intercetta con intelligenza e lungimiranza protagonisti e temi del dibattito culturale italiano.

Ieri mattina questa importante edizione è stata presentata in una conferenza stampa nella sala consiliare del Comune di Vibo Valentia, alla presenza del sindaco Maria Limardo, dell’assessore comunale alla Cultura Daniela Rotino, di Gilberto Floriani e del direttore del Sistema bibliotecario vibonese (ente promotore) Emilio Floriani.

Più di 200 gli eventi del ricchissimo programma, che verrà dettagliatamente diffuso nelle prossime ore con l’innovativa soluzione del Qr code che lo renderà consultabile anche dai dispositivi mobili. Tra i protagonisti lo scrittore Carmine Abate, che presenterà il nuovo romanzo appena uscito, “Il cercatore di luce”, il poeta “paesologo” Franco Arminio, la poetessa Viola Lo Moro, la scrittrice Melissa Panarello, l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, i giornalisti Paolo Di Giannantonio e Gennaro Sangiuliano, l’autore televisivo Carlo Freccero, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri.

Principale novità dell’edizione 2021 è la nuova sede individuata in Palazzo Miceli, lungo il centralissimo corso Vittorio Emanuele III, dove sono state allestite le tre grandi sale che ogni giorno, dalle 10 alle 22, ospiteranno gli eventi ai quali sarà possibile partecipare esibendo il Green pass. Come ha spiegato il sindaco Maria Limardo, «in questo modo si porta la cultura nel cuore della città, si riaccendono i riflettori su un’area fortemente penalizzata dalla crisi economica, nell’obiettivo di rivitalizzare il centro cittadino. Il Festival è un faro, un punto di riferimento nel panorama nazionale che, nonostante le difficoltà economiche per i mancati finanziamenti regionali, quest’anno è stato reso possibile grazie al grande sforzo della città e dei donatori».

E il direttore artistico Gilberto Floriani: «Il Festival consente a Vibo di “uscire da Vibo”, di essere conosciuta per quei valori di competenza e serietà che hanno permesso di esportare questa manifestazione in Italia e anche fuori. Quest’anno non si è potuto realizzare nelle solite forme: non abbiamo potuto partecipare al bando Grandi eventi della Regione Calabria ma il Sistema bibliotecario ha promosso una campagna che ha dato grandi risultati, ricevendo importanti contributi da parte di sponsor e sostenitori». Ricordato, poi, il ruolo del soggetto promotore, il Sistema bibliotecario vibonese, che non è solo la più grande biblioteca pubblica della Calabria, ma è anche emblema di inclusività: «Uno strumento potente a disposizione di tutta la cittadinanza».
Come, da sempre, il Festival.

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