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Cirò Marina, la giovane dirigente Graziella Spinali tra le eccellenze della scuola italiana

Giovane ( solo 37 anni), preparata, intraprendente e soprattutto innamorata del suo lavoro. Solo le doti che hanno consentito alla prof. Graziella Spinali, dirigente dell’Istituto comprensivo “Casopero” di Cirò Marina dal 2020 e da un anno anche dell’Istituto di Torre Melissa, di essere annoverata tra le Eccellenze della Scuola Italiana.
"Il riconoscimento – afferma - è un motivo di orgoglio e la prova tangibile che ciò che si costruisce mattone su mattone in modo instancabile e giornaliero in una piccola realtà del sud possa essere preso come punto di riferimento in un contesto nazionale".

Dirigente dal 2020, tra le prime cinque più giovani in Italia, Graziella Spinali è laureata in chimica e pianoforte; negli ultimi due anni, resi terribilmente complicati dalla pandemia, ha portato avanti innumerevoli progetti sostenuti con i Pon iniziative che vanno dal recupero degli alunni i difficoltà, aòla valorizzazione delle eccellenze, il potenziamento e l’allestimento di laboratori e aule didattiche. Progetti sono stati avviati nel campo sportivo, nella lettura, per promuovere la musica fin dall’infanzia, per assicurare la digitalizzazione e la dotazione informatica degli alunni con il comodato gratuito di tablet, pc; contro la dislessia, nella educazione civica e stradale. L’istituto ha inoltre ottenuto l’accreditamento per le attività di E-twinning ed Erasmus+. Tra i progetti più innovativ, ci sono anche quelli per la promozione della sostenibilità ambientale con giardini, orti e serre idroponiche. Giornate sono stare dedicate alla biodiversità, la conoscenza del territorio, plastic free e la cura diretta di 100 alberi. "L’eccellenza -afferma la dirigente citando Aristotele - è un’arte ottenuta attraverso l’addestramento e l’abitudine. Noi non agiamo bene perché abbiamo virtù o eccellenza, ma abbiamo piuttosto queste due perché abbiamo agito correttamente. Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. Eccellenza, allora, non è un atto, ma un’abitudine".

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