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Catanzaro, l'ultima intervista di don Scarpino a mons. Cantisani sulla visita di Papa Wojtyla

Circola, non solo nel mondo ecclesiastico, un' agile pubblicazione del sacerdote Don Giovanni Scarpino che racchiude una preziosa intervista a Mons. Antonio Cantisani. L'ultima all'Arcivescovo Emerito dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace Presidente della Conferenza Episcopale Calabra, che ricorda la storica visita in Calabria di Papa Giovanni Paolo II, dal 5 al 7 ottobre del 1984. Cantisani - scrive Scarpino - cittadino onorario e illustre del capoluogo calabrese, fu il primo metropolita e il primo a celebrare il Sinodo nelle due diocesi unificate nel 1986. Fu anche il primo a fare visita al Consiglio Regionale della Calabria, invitando tutti i rappresentanti della politica a riscoprire e promuovere sempre la centralità della persona e il bene comune. Dopo avere ricordato le prestigiose pubblicazioni, fra cui i profili dei vescovi e di Cassiodoro, Don Giovanni Scarpino ricorda come Cantisani ribadiva "la necessità, soprattutto ai pastori, di evitare ritardi e peccati che hanno segnato anche il cammino umano della Chiesa, fra luci e ombre, ma sempre vivificato dalla misericordia e dalla grazia del Signore". Cantisani "ha sempre insegnato a tutti a saper vivere con gioia ed impegno in una Chiesa sinodale".

Scarpino a proposito della visita del Papa, annota: "In quel tempo la Calabria si presentava con un'anima amara per l'invincibile disgregazione sociale; la mancanza di lavoro, le bande che sequestravano, le lupare che ammazzavano e il traffico della droga, la più pesante esclusione dai grandi processi di trasformazione economica". Commentando le parole del Papa pronunciate in Calabria a Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Lamezia, Serra San Bruno, Paola, secondo Mons. Cantisani come riporta Don Giovanni Scarpino "non possiamo accontentarci di una catechesi superficiale, che presenta solo qualche verità astratta, e unicamente in preparazione ai Sacramenti. Succede così che dopo la prima comunione o al massimo la cresima, i ragazzi ci lasciano quasi tutti". E riporta anche parole di Giovanni Paolo II per la necessità di recuperare "quel vasto fenomeno della religiosità popolare, che se liberata dalle eventuali incrostazioni superstiziose, costituisce una grande ricchezza spirituale delle genti di Calabria". E ancora il Papa al popolo che l'acclamava all'arrivo all'aeroporto: "La legge divina costituisce il fondamento di ogni giustizia, e solo tenendo conto di essa è possibile dare origine a modelli sociali conformi alla dignità umana. Quando si offusca la luce della morale, all'uomo viene a mancare la stella polare su cui orientare il proprio comportamento di vita ed egli finisce con l'organizzare la terra contro se stesso".

Sollecitato dalle domande di Scarpino se con la visita del Papa i calabresi abbiamo capito di più i segni efficaci dei sacramenti, Cantisani precisa: "Certo, è un fatto positivo che, nonostante il secolarismo che avanza, quasi tutti i calabresi continuino a chiedere i sacramenti. Ma, nella maggior parte dei casi, rimangono riti che non coincidono con la vita". E poi sulla famiglia: "quando si dissolve il vincolo fondamentale della famiglia..., anche la società corre irreparabilmente verso l'abisso della propria disgregazione"; la politica, "l'auspicio che si formi una nuova classe dirigente, capace di distinguersi per il rigore morale, per la competenza progettuale e operativa, e per il generoso impegno a servizio del bene comune"; i giovani, "perché essi, per la loro età, sono le antenne che percepiscono in anticipo le strade lungo le quali la storia è chiamata a camminare". Nessun fedele deve tirarsi indietro.

Cantisani, morto il primo luglio del 2021, si è sempre servito anche della stampa per ampliare la sua voce. Aveva pensato anche ad un canale televisivo a livello regionale. Fra i giornali che aveva fondato, il prestigioso giornale cattolico Comunità Nuova, che dava voce alle parrocchie, ai fedeli, e naturalmente al Vaticano, oltre che servizio di informazione capillare sull'agenda del Vescovo, cultura, attualità, costume, preghiera, storia, approfondimenti. Ma ormai Comunità Nuova non si vede più da oltre un anno, un'altra voce incomprensibilmente soffocata.

Don Giovanni Scarpino chiudendo il suo lavoro, corredato da fotografie di Cantisani con Giovanni Paolo II, Papa Francesco, e altre immagini storiche, parla dell'Arcivescovo di Catanzaro-Squillace Mons. Cantisani come "un pastore mite e di grande sapienza spirituale. Per tutti ha avuto una parola buona, poiché ha sempre rispettato la centralità della persona, promuovendo il bene comune con il dialogo e la misericordia. Grazie Pastor Bonus. Rimarrai sempre nei nostri cuori".

Il titolo della pubblicazione di Don Giovanni Scarpino è "La Chiesa e il sud nelle parole dell'Arcivescovo Mons. Antonio Cantisani" (Grafiche Simone). Il Vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, Luigi Stanizzi, ha espresso parole di riconoscenza verso l'autore, fra l'altro "per avere saputo ancora una volta, in modo impareggiabile, interpretare le attese dei lettori che sulla figura carismatica di Mons. Antonio Cantisani, richiedono costantemente informazioni, commenti, ricordi, studi. Fra quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerlo c'è chi chiede la pubblicazione delle sue omelie, che arrivavano al cuore attraverso la ragione. L'opera di Scarpino cristallizza la storica visita di Papa Wojtyla vista con gli occhi di Mons. Cantisani, pubblicazione unica nel suo genere".

Don Giovanni Scarpino guida da anni la parrocchia di San Massimiliano Maria Kolbe a Catanzaro (località Barone), avvicinando in particolare giovani e anziani in una realtà rara se non unica in Italia: la chiesa all'interno dell'area di un mega Centro Commerciale: Le Fontane. Già Cancelliere dell'Arcivescovado, da giornalista scrive per le più prestigiose testate locali e nazionali, da scrittore ha pubblicato numerosi volumi di carattere religioso e storico che hanno riscosso successo di critica e di pubblico.

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