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Luigi Strangis dà la sua voce al timido Mr Crocodile. Sanremo? "Sarebbe un onore"

Sanremo? «Con il pezzo giusto sarebbe un onore partecipare». Luigi Strangis, il talentuosissimo artista calabrese di Lamezia, vincitore di Amici 2021/2022, alla Festa del cinema di Roma ha presentato in Alice nella città il film mix live action e cgi «Il talento di Mr Crocodile», in sala dal 27 ottobre con Warner Bros, nel quale ha prestato la voce, interpretandone anche le canzoni, al personaggio protagonista, Lyle, un coccodrillo con un grande talento per il canto che però ha paura di esibirsi in pubblico.

Strangis non si sottrae alle domande sulla musica e sul suo futuro: «Vivo tutti i momenti della mia vita con calma – risponde – anche se sono consapevole che le occasioni importanti vadano prese. Sanremo mi interessa, ma è sempre la musica che comanda. Con il pezzo giusto sarebbe un onore partecipare».
La family comedy, diretta da Will Speck e Josh Gordon, che nasce dalla serie di libri best-seller di Bernard Waber, ha nel cast fra gli altri Javier Bardem, Constance Wu, Winslow Fegley, Scoot McNairy e Brett Gelman. Il personaggio del coccodrillo in originale è stato modellato sulle movenze e ha la voce di Shawn Mendes, mentre le canzoni sono firmate dai premi Oscar Benj Pasek e Justin Paul (La La Land, The Greatest Showman).

«È stato bello mettersi alla prova con questo film, e sono onorato di affiancarmi a Mendes. Ho cercato di interpretarne i movimenti e le espressioni – dice Strangis – . Amo Lyle, è sempre sorridente, tranquillo si fa prendere solo dalle cose giuste. È un po’ anche lo spirito con cui vivo io, mi ci ritrovo».

Il film ruota intorno al talento del bizzarro coccodrillo, scoperto per caso dal mago Hector P. Valenti (Javier Bardem), che però non riesce a metterlo a frutto quando scopre la paura di Lyle nell’esibirsi. Saranno i nuovi inquilini della casa dove il coccodrillo viene lasciato, i Primm, e in particolare il giovane Josh a creare con Lyle un rapporto di fiducia e amicizia tale da permettergli di superare i propri timori. «Uno dei temi portanti del film è la famiglia, come sia possibile trovarla in posti inaspettati – spiega a Roma Josh Gordon, regista con Will Speck – . Il film racconta come il potere dell’amore possa liberare la propria voce interiore».

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