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Catanzaro, la festa al Politeama nel suo anno più difficile

Il teatro compie vent’anni ed è costretto a fare i conti con le ristrettezze del bilancio. Fiorita: «Abbiamo bisogno delle altre istituzioni». Costa: abbiamo tante idee ma ci serve aiuto

Il Teatro Politeama di Catanzaro ha aperto, ieri, le celebrazioni per il ventennale dall’inizio della sua attività. Vent’anni di spettacoli, di attrazioni culturali di vario genere nel cuore del centro storico della città. Ma i vent’anni sono anche l’età in cui bisogna decidere cosa fare da grandi e in cui bisogna gettare le basi perché il futuro sia migliore del passato, nonostante all’orizzonte qualche nuvola si sta addensando. È in questo clima che si è aperta la mostra celebrativa del ventennale, con una manifestazione scarna, apparsa anche disorganizzata, certamente in tono minore rispetto ai fasti del passato.

Sessantasette le fotografie esposte, tutte a cura di Antonio Raffaele, attraverso le quali la Fondazione Politeama ha inteso far rivivere una seppur minima parte degli oltre 700 spettacoli. Tra gli scatti esposti, quello dedicato a Mario Foglietti, sceneggiatore, regista, critico cinematografico catanzarese e storico sovrintendente del teatro dal 2002 al 2016, anno della sua scomparsa, al quale è intitolato lo stesso Politeama. Per l'occasione, l'artista Smoe ha realizzato un manifesto celebrativo esposto ieri nel foyer. Tra i nomi più legati al teatro catanzarese c’è sicuramente quello di Aldo Costa, direttore generale della Fondazione: «Festeggiamo, stasera, i nostri primi vent’anni: ne abbiamo passate tante, c’è stato un momento in cui si temeva che il teatro dovesse chiudere, ma poi siamo riusciti a rimettere in equilibrio i conti. Per questa stagione ci stiamo muovendo chiedendo almeno il sostegno dei soci fondatori (Regione Calabria, Provincia e Comune di Catanzaro, ndc). Ci sono tante idee per il futuro, ma è necessario un sostegno economico serio: teatri simili ricevono almeno un paio di milioni di euro a stagione».

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Il discorso del sindaco Nicola Fiorita

Il 29 novembre del 2002 – venti anni fa – la Città di Catanzaro è tornata ad avere un grande Teatro pubblico, sanando una ferita culturale e identitaria che si era aperta più di 60 anni prima con la demolizione dell’antico Teatro Real Francesco, conosciuto con il nomignolo di Sancarlino per la sua somiglianza con il San Carlo di Napoli.
I Teatri sono, da sempre, il simbolo della cultura di una Città, il luogo dove le varie espressioni dell’Arte trovano la loro esaltazione.
L’esempio più recente ci viene dalla Scala di Milano, dove la “prima”, ancor più di un evento culturale, si è trasformata in un momento oserei dire politico in cui tutto il Paese e l’intera Europa si è riconosciuta.
Ebbene, facendo le debite proporzioni, il nostro Politeama ha la stessa funzione unificante, poiché non è solo il Teatro del Capoluogo, ma anche l’unico Teatro della Calabria che vede la partecipazione diretta e istituzionale della Regione nella sua compagine fondativa.
Oggi, da sindaco e presidente della Fondazione, non posso non ricordare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa magnifica opera moderna, frutto del genio di Paolo Portoghesi.
A cominciare dai sindaci: Marcello Furriolo, che nei fatti l’ha pensato e ideato: Sergio Abramo che è riuscito a completarlo e inaugurarlo grazie al prezioso supporto dell’avvocato dello Stato Aldo Stigliano Messuti; Rosario Olivo e Michele Traversa che ne hanno garantito la continuità.
Ma, ovviamente, c’è una personalità che ha segnato, con la sua attività, la gran parte di questa avventura del Politeama: Mario Foglietti, il primo Sovrintendente, giornalista e regista, critico teatrale e cinematografico, scrittore.
Giustamente il nome di Mario Foglietti è stato aggiunto a quello storico del Politeama, a riconoscimento di un’opera che ha portato il nostro Teatro a competere con quelli delle altre Città del Meridione.
Mario Foglietti resterà per sempre nel cuore di questa Città e di tutti coloro che amano il Teatro e le Arti.
Desidero ricordare e ringraziare tutti coloro che nella Fondazione si sono spesi, i direttori generali Aldo Costa e Marcello Furriolo, i direttori artistici da Giuseppe Pambieri a Tonia Santacroce, i componenti dei vari Consigli d’Amministrazione, i tecnici e gli amministrativi che in numero estremamente risicato rispetto alle altre Fondazioni italiane sono riusciti nel miracolo di fare andare avanti il Teatro.
Un ringraziamento, naturalmente, all’attuale Sovrintendente Gianvito Casadonte che è riuscito, assieme ad Aldo Costa, a superare la terribile crisi determinata dalla pandemia che ha nei fatti messo in ginocchio il mondo dello spettacolo e della cultura. Non era facile e non era scontato.
Oggi è un giorno di festa, ma anche un giorno in cui si fissa la ripartenza del Politeama dopo la lunga e angosciante fase del Covid che ha decimato le presenze del pubblico in tutta Italia.
La nuova Amministrazione che ho l’onore di guidare non poteva che confermare un ruolo centrale al Teatro Politeama, pur in presenza di una situazione economica molto pesante che sta condizionando la vita della maggior parte degli Enti Locali italiani.
Avremmo voluto confermare i contributi degli anni passati alla Fondazione, ma questo non è stato possibile anche per via degli enormi rincari dell’energia che hanno assorbito quote importanti del nostro bilancio.
C’è da recuperare un rapporto con il nostro pubblico, terreno sul quale già la Fondazione sta lavorando.
C’è da recuperare un rapporto con le magnifiche realtà costituite dalle Compagnie Teatrali della Città, anche sotto il profilo della formazione.
C’è da costruire una rete dei Teatri pubblici e privati che, nella nostra visione, dovrà vedere il Politeama a guidare un processo che veda il coinvolgimento del Comunale, del Supercinema, oltre che del Masciari che è stato acquisito al patrimonio pubblico.
L’importante era impedire che la vita del Politeama si fermasse. Catanzaro non poteva permettersi di fare spegnere, sia pure temporaneamente, il suo Faro.
E su questo Faro si poggia anche la nostra strategia di rinascita del Centro storico. Non è un lavoro semplice e ci sarà bisogno di tempo. Ma i segnali sono incoraggianti. Fino a pochi mesi fa parlavamo di una Città chiusa, con il suo Duomo chiuso, le sue gallerie chiuse.
Si stanno aprendo spiragli importanti: la Questura è tornata nel suo storico palazzo di Santa caterina, l’arcivescovo ha annunciato l’avvio dei lavori al Duomo, è stata inaugurata la sede della Procura all’ex ospedale militare, noi siamo riusciti a riaprire le gallerie del San Giovanni. Presto ci saranno novità importanti per Palazzo Fazzari e altri contenitori del centro storico.
I cittadini di Catanzaro, provati dalla pandemia, hanno voglia di ricominciare, di incontrarsi, come dimostra il successo dell’isola pedonale su corso Mazzini.
Il Politeama è alla testa di questo processo di rinascita e noi siamo sicuri che in futuro riusciremo ad assicurare le risorse necessarie per varare stagioni all’altezza del passato.
Lunga vita al Politeama.

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