Un riconoscimento importante, quello ricevuto da Salvatore Esposito. Uomo d'altri tempi, 89 anni, residente a Capistrano (nel Vibonese) e vero e proprio cultore dell'emigrazione del suo amato paesello. Esposito quest'anno ha ricevuto il premio dall'Unitrè di Tropea (Associazione nazionale dell'Università della Terza Età, sezione di Tropea) diretta da Vittoria Saccà. Esposito è stato premiato per il commovente brano scritto e presente nell'antologia "Racconti come fiori di carta", un volume edito dall'associazione della perla del Tirreno e curato dalla stessa giornalista Saccà.
Salvatore Esposito ha partecipato alla stesura del libro scrivendo un testo "Ricordi di infanzia e di adolescenza" dove ha descritto con cura e meticolosità il suo percorso di vita dalla nascita fino ai giorni della scuola.
E non a caso, è venuto fuori il legame tra Esposito e Tropea, città che lo ha visto soggiornare per un periodo di convalescenza nell'estate del 1948. Erano gli anni in cui il sig. Salvatore Esposito coltivava la sua vocazione religiosa con un periodo importante della sua vita trascorso a Pietrafitta in provincia di Cosenza all'interno del collegio serafico francescano. Un racconto intriso di emozioni e aneddoti, con l’autore che ne descrive la vita di ogni giorno e le caratteristiche dei luoghi. Tra i premiati all’Unitrè di Tropea, anche la figlia di Salvatore Esposito, Barbara, con il brano “Primavera” e Marina Da Maggio, proveniente dall’Australia, con “Come i pesci nell’oceano”.
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