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«Chiamata alle arti» per Cutro. Domenica l’«opera collettiva» di artisti siciliani, calabresi e non solo...

In tanti hanno risposto all’appello di Giancarlo Cauteruccio, lanciato anche da queste colonne

Ci siamo. L’appello del decano del teatro Giancarlo Cauteruccio, che è passato anche attraverso il nostro giornale, non è stato inascoltato. E domenica, a un mese esatto dalla tragedia di Steccato di Cutro, dalle 11.30 fino al tramonto quella spiaggia sul Mar Ionio diventerà scenario e set di “ARITHMOS - KR46M0, KR14F9”, ovvero l’opera collettiva, pensata da Cauteruccio, che prenderà vita proprio su quel tratto di mare. «L’azione poetica sarà costruita sul posto per testimoniare il rifiuto di inaccettabili morti, per non dimenticare», si legge in una nota del Teatro Studio Krypton, la creatura di Cauteruccio. Si trasformerà, tutti assieme, un luogo tragico in un luogo poetico.

Cauteruccio si è appellato a tutti gli artisti delle terre di sbarco, calabresi e siciliani, «affinché potessero incrociare i loro sguardi, cedere la sensibilità e farne opera creativa, per rendere testimonianza attiva a un evento tragico che deve restare nella memoria collettiva». Sarà la bellezza nelle sue varie espressioni artistiche (musica, poesia, teatro, danza, canto...) a contrapporsi al dolore, «sarà essa a generare una piccola e potente speranza nella complessa condizione umana».

Sono tanti, gli artisti calabresi e siciliani, ma anche di altre regioni, che hanno aderito a questa «chiamata alle arti», per creare un rito condiviso che possa offrire nuova armonia a un luogo di struggente e selvaggia bellezza, ora noto come luogo di morte e di straziante sofferenza. «L’arte calabrese e non solo, risponde così all’appello di quella umanità che arriva dal mare, alla ricerca incessante di pace, giustizia, libertà e pane».

E il titolo, come aveva spiegato l’ideatore e mastro concertatore del progetto – che nella sua nota ringrazia il Comune di Cutro e la Regione Calabria – , è tutto dentro la storia di Crotone: «Arithmòs» è «il numero» e richiama i numeri pitagorici della scuola fondata a Crotone da Pitagora. Il numero nella sua valenza misterica, spirituale e scientifica. Oggi rinnovato da due sigle di agghiacciante significato: KR46M0 e KR14F9, i numeri di serie posti su due delle piccole bare bianche, i nuovi nomi di un neonato e una bambina che, morendo in un mare lasciato incustodito, «hanno perso la vita e anche il nome proprio».

Gli artisti saranno presenti sulla spiaggia di Steccato di Cutro «per osservare e ascoltare il mare, intonando un canto di corpi, parole e azioni, perché l’arte resta un valore in grado di travalicare confini e pregiudizi, perché l’arte crea il nutrimento delle anime, è consolatio del tragico». Giancarlo Cauteruccio, tornato a vivere da due anni in Calabria, sua terra-madre, aspetterà l’arrivo degli altri artisti seduto sulla battigia della spiaggia di Steccato, guardando il mare. Insieme a tutti gli altri artisti egli condividerà le opere, le azioni, le parole, la musica, per proporre infine, alle 17.30, l’azione poetica collettiva. «Un’occasione necessaria per la cultura e l’arte calabrese, affinché da qui si possa fondare una comunità per salvaguardare arte, bellezza e crescita per questa terra». Perché di questo Cauteruccio è convinto, e anche gli artisti che hanno risposto all’appello: questa terra, il Sud, proprio attraverso la cultura potrà guidare le nuove generazioni verso un più giusto futuro.

Tra le tante adesioni: l’Orchestra Sinfonica della Calabria con il direttore Francesco Ledda, l’attore Peppino Mazzotta, gli artisti del Festival Armonie d’Arte, il cantautore Peppe Voltarelli, l’attore SaverioLa Ruina, Lindo Nudo con Rossosimona e gli allievi del laboratorio, lo chansonnier Massimo Ferrante, la Compagnia Teatro della Maruca, l’attore Angelo Gallo, il musicista catanese Riccardo Leotta, l’artista Raffaella Leda, l’attrice Laura Marchianò, lo scrittore Marco Ciconte, l’artista e regista visual Massimo Bevilacqua, il fotografo Angelo Maggio, l’autrice teatrale Anna Giusi Lufrano, la Compagnia bolognese Archivio Zeta, la fotografa IvanaRusso, lo scrittore Giuliano Compagno, l’attore Dario Natale.

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