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Vibo, il Laocoonte e la storia antica della Calabria all’Odissea Museum

La fedele riproduzione di una delle statue più famose della storia costituisce il principale elemento di attrazione visitabile fino a tutta l’estate all'Odissea Museum di Vibo Valentia. L’evento è promosso dalla Rete Museale Regionale, nella location di Palazzo Gagliardi, con la direzione artistica di Sergio Basile, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Vibo Valentia. Il gruppo scultoreo del Laocoonte dei Musei Vaticani, simbolo immortale dell’arte antica, ha la sua suggestiva copia anche in Calabria, alta oltre due metri di altezza, nell’ambito della rassegna dedicata ai segreti di Ulisse tra Magna Graecia e Trinacria. Modello di riferimento essenziale per gli artisti rinascimentali, copia romana dell’originale greco, il gruppo scultoreo fu scoperto quasi per caso nel 1506 ed il suo ritrovamento può esser considerato come la chiave di volta per il rinnovamento culturale, diventando anche oggetto di reinterpretazione in epoca rinascimentale, manierista e barocca.
La realizzazione dell’opera - emblema della vicenda omerica e punto di contatto tra Iliade e Odissea - è stata resa possibile grazie al fondamentale sostegno di Edison Spa, azienda leader in Italia della transizione energetica, da sempre attenta allo sviluppo dei territori in cui opera. Il Laocoonte “calabrese” ha preso vita con la sapiente curatela dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, con il coordinamento del docente Franco Cimino, in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro. La collaborazione con Edison proseguirà presto con un nuovo lavoro: è in fase di completamento la riproduzione della Penelope di Simmons, tra le statue più belle al mondo, custodita in originale allo Young Museum di San Francisco.
L’Odissea Museum, con il suo originale percorso, vuole quindi offrire un’opportunità di valorizzazione e di rilancio strategico per lo sviluppo turistico del territorio, mettendo in risalto la centralità di Ulisse e dell'Odissea a livello nazionale ed internazionale. “L’obiettivo comune – spiega Sergio Basile - è stato quello di dare nuova linfa alla storia più antica della Calabria che si fonde e si identifica con la trama del poema omerico: fu proprio dalla Calabria e dall’istmo di Catanzaro che Ulisse ripartì alla volta di Itaca, un’area che rappresentava il cuore nevralgico dell'intero bacino del Mediterraneo”.

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