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A Trame il “Mediterraneo. Crocevia di mafie, migrazioni, sogni”. La cultura si fa arma contro il crimine

Dal 21 al 25 giugno ( (con un’anteprima giorno 20) la XII edizione del festival

Strano periodo storico il nostro. Mentre si celebra il trentennale delle stragi mafiose del 1993 e si continuano a ricordare grandi personaggi come Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa e gli altri; mentre ci si continua a compiacere della cattura di Messina Denaro (dopo trent’anni di incredibile latitanza), sembra invece che si guardi con distratta superficialità alla contemporaneità delle mafie che pure appaiono sempre più capaci di mimetizzarsi dopo aver mutato pelle. E la stessa politica appare distratta da questi temi.

Già fin dalla conferenza stampa di presentazione, svoltasi ieri a Roma nella sede della Treccani, “Trame”, il festival dei libri sulle mafie, la cui dodicesima edizione si svolgerà a Lamezia Terme dal 21 al 25 giugno (con un’anteprima giorno 20), ha posto l’accento sulla necessità di mantenere i fari accesi su una realtà criminale, che, per quanto si impegni a operare sommersa, continua a mantenere una presenza forte sui territori.

L’argomento di quest’anno, “Mediterraneo. Crocevia di mafie, migrazione e sogni”, allarga il campo, ma senza allontanarsi dal tema di base, anzi puntandolo in un’ottica che non può più essere soltanto nazionale.
Giovanni Tizian, direttore artistico, è stato chiaro: «Dai misteri delle stragi mafiose ai migranti vittime dei naufragi nel Mediterraneo e alle storie di chi resiste e si oppone alla prepotenza delle organizzazioni criminali, “Trame” si conferma uno spazio di confronto sulle grandi questioni spesso ignorate o raccontate in maniera superficiale. Lo farà con la stessa consapevolezza di sempre: la cultura, la conoscenza e il dialogo sono le armi più efficaci per contrastare i poteri criminali e le logiche clientelari che fondano la loro natura sui favori, barattandoli con i diritti. Racconteremo i destini incrociati dell'Italia e dei paesi lontani, da cui partono donne, uomini e bambini in cerca di una vita migliore, libera da dittature intrecciate agli affari delle organizzazioni mafiose, ormai globalizzate, con la speranza che il Mediterraneo diventi il luogo dove costruire un mondo più giusto». E ha aggiunto: «Questo festival, l’unico sui libri che raccontano le mafie, spaziando dalla saggistica alle narrativa, ci ricorda che la criminalità organizzata è tuttora intatta in tutte le sue declinazioni. Anche per questo stiamo lavorando a un’interlocuzione con la politica, ancora non del tutto definita, che ci consenta di capire che cosa si sta facendo e cosa si può fare, unendo le forze dei partiti a quelle della società civile. È un modo per metterli pubblicamente alla prova».

E il Mediterraneo? È l’occasione per trovare risposte sugli imperi criminali che ospita e sui tragici naufragi, sulla resistenza di chi migra e sulla solidarietà che sappiamo esprimere. «Ricorderemo la terribile strage di bambini di dieci anni fa a Lampedusa, raccordandola con quella recente di Cutro e con il cinismo della politica, faremo un focus sulle Ong, per sentire il racconto dei testimoni». Non solo, sarà l’occasione per parlare «di quel buco nero che è Malta, un paradiso fiscale nel Mediterraneo. Sarà con noi Corinne Vella, sorella della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia», uccisa nel 2017 in un attentato le cui dinamiche non sono mai state chiarite.

Se Lorena Lucchetti ha ricordato l’impegno dell’Istituto Treccani nel festival, Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame che organizza la manifestazione con l’Associazione antiracket Lamezia onlus, ha annunciato che quest’anno sono aumentati sostenitori e partner: «Ai patrocini si è aggiunto quello del Ministero dell'Interno; a Confcommercio si sono aggiunti la Camera di Commercio della Calabria Centrale e per la prima volta la Fondazione Carical; alle realtà culturali ed associative il CSV (Centro servizi per il volontariato) della Calabria Centrale e l'Arci Nazionale. Inoltre, il Festival ha contribuito a far nascere due nuove e significative reti nazionali che esordiranno da noi: “Piazze Connection”, la rete dei festival dell'Antimafia e la rete dei Festival del Sud».

Infine, Cristina Porcelli, direttrice della Fondazione Trame, ha ricordato come la manifestazione si articolerà sempre tra piazze, chiostri e palazzi, che ci saranno laboratori per giornalisti d’inchiesta e per bibliotecari, che saranno presenti i Nastri d’argento con quello dedicato alla legalità, che andrà alla serie tv “Tutto per mio figlio”.

Hanno confermato la loro presenza, oltre a tantissimi scrittori, il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, e quello di Salerno Giuseppe Borrelli, la pm Marzia Sabella, il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il rapper Frankie hi-nrg mc, Cecilia Strada della Onlus Resq, la scrittrice di origine somala Igiaba Scego, la giornalista Vera Politkovskaja, il prof. Francesco Benigno della Scuola Normale Superiore di Pisa.

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