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Alessio Boni protagonista a Lamezia: "Se hai un sogno perseguilo fino in fondo"

Intervista all’attore bergamasco di scena a Lamezia Terme domenica per AMA Calabria

Istrionico come pochi attori italiani, Alessio Boni riesce a mettere in risalto le sue molteplici capacità di calarsi nei panni di personaggi diversi tra loro. A darcene un esempio è la sua fulgida carriera che lo ha visto protagonista in ruoli diversi. Tra teatro, cinema e televisione, l’attore bergamasco si è distinto per il suo stile personale e, tra i suoi numerosi lavori, per l’eccellente interpretazione di figure importanti del mondo dell’arte come Caravaggio, Puccini, Don Chisciotte e Ulisse. Domenica 17 settembre, con Alessandro Quarta sarà di scena, al Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, con “L’uomo che oscurò il Re Sole. Vita di Molière”, organizzato da AMA Calabria.

Disponibile e aperto al dialogo, Boni ci ha regalato una prima lettura di uno spettacolo che sta riscuotendo un enorme successo di critica e pubblico.

Come ha avuto l’idea di realizzare uno spettacolo dedicato alla vita di Molière?

«Questo spettacolo nasce perché è il 350esimo anniversario della morte di Jean Baptiste Poquelin, che tutti conosciamo con lo pseudonimo di Molière. Io, su invito del mio drammaturgo Francesco Niccolini, ho letto un libro di Michail Bulgàkov sulla vita del commediografo francese, che ho amato subito».

Un amore a prima… lettura

«È stato così. Dentro ci sono la vita, le vicissitudini di Molière. Questa è stata l’altra grande motivazione che ci ha spinti a mettere in scena uno spettacolo efficace che fa ben comprendere l’uomo di teatro tout court».

Ha citato Francesco Niccolini. Con lui c’è un rapporto lavorativo da dieci anni.

«Con Francesco abbiamo un gruppo teatrale che si chiama “Il Quadrivio” e con lui abbiamo realizzato altri spettacoli come “Don Chisciotte”, “I Duellanti” e prossimamente “Iliade”, con cui debutteremo a dicembre».

Con lei sul palcoscenico ci sarà il violinista Alessandro Quarta.

«Con Alessandro ci siamo incontrati nel periodo del Covid, quando abbiamo realizzato ad Arte Sella, nel Trentino, “Bach, Queneau, esercizi e variazioni”. È stato quello l’incontro “fatale” che ci ha consentito di conoscerci e grazie al quale è iniziata una grande stima artistica. Inevitabile che io pensassi a lui per questo spettacolo».

La vita di Molière ci insegna che bisogna sempre lottare per realizzare i propri sogni.

«Senza ombra di dubbio. È stato un uomo che, nonostante i fischi ricevuti per otto anni, caparbiamente è andato avanti per realizzare il proprio sogno. Questo è un messaggio che vogliamo lasciare con il nostro spettacolo. Vogliamo sensibilizzare il nostro pubblico, un pungolo che possa essere utile a tutti. La cocciutaggine di Molière ci ha consegnato un genio del teatro mondiale».

Nel suo spettacolo parla di un uomo che oscurato il Re Sole.

«Molière non voleva oscurare consapevolmente il Luigi XIV. Oggi la storia lo ha reso più famoso di un re che all’epoca era famosissimo».

Qual è il messaggio che vuole dare lo spettacolo?

«Anche se sei figlio di un tappezziere e hai un sogno, perseguilo. In barba a tutti lo puoi realizzare».

Lei sognava di fare l’attore?

«No, è stato un caso. Io facevo il piastrellista e poi a 21 anni ho visto uno spettacolo che mi ha illuminato e ho detto che volevo fare questo. Ora sono qua, desideroso di imparare ancora tanto e scoprire tre miliardi di cose».

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