Una coppia in crisi, due mondi che non riescono più a incontrarsi, pur nei vani tentativi di dialogo. E’ l’immagine di una storia più attuale che mai. “Coppia aperta, quasi spalancata”, con Chiara Francini e Alessandro Federico, ieri sera nel Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, che ha registrato un sold out, ha raccontato una vicenda in cui è evidente la disparità di crescita all’interno del loro microcosmo. L’evento è finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione destinate dall’Assessorato Regionale alla Cultura alla promozione del Teatro in Calabria.
Era il 1983 quando la mente “rivoluzionaria” di Franca Rame e Dario Fo diedero alla luce un testo che disegnava la nostra Italia come una nazione emancipata alla luce dei movimenti studenteschi e della contestazione giovanile imperante negli anni Sessanta e Settanta. La storia fu ispirata alla loro relazione tempestosa, portata sui palcoscenici quasi come fosse il modo migliore per esorcizzare i problemi di coppia sorti nel loro vivere quotidiano.
Quel capolavoro tragicomico racconta di una moglie, Antonia (Chiara Francini), segno zodiacale «Cancro ascendente Stronza» sposata con l’ingegner Mambretti (Alessandro Federico), uomo annoiato, alla ricerca costante di avventure al di fuori della vita matrimoniale. Tra tentativi di suicidi, addirittura tre in un mese, e costanti recriminazioni nei confronti del proprio uomo, Antonia si fa convincere dal marito a diventare una coppia aperta, anche se la stessa donna sa che questa soluzione al problema «è sempre fallita». La sua è una convinzione dettata da una fondamentale «Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!».
Antonia sogna una vita in cui regna il vero amore, senza condizionamenti né tradimenti; esattamente il contrario di ciò che vive il marito, che si rintana nel suo mondo di adolescente. A convincere Antonia a cambiare vita, è il figlio Roberto. La decisione di andare via da casa, cambia le carte in tavola. Il suo sarà un cambiamento radicale: nuovo look e tacco 12 la fanno sentire nuovamente donna. Una cosa che la porterà ad avere una frequentazione con uomo più giovane di lei.
Il marito, che in realtà non si è mai staccato da lei, andandola a trovare due volte al giorno nella sua nuova casa, ha degli attacchi di gelosia. La nuova realtà lo porta ad avere gli stessi antichi e dimenticati atteggiamenti della moglie: scenate e tentativi di suicidio diventano il suo modo di dimostrare la disperazione per ciò che lui ha perduto.
Chiara Francini non soffre il peso dell’eredità lasciata da Franca Rame. E’ esplosiva come solo lei sa esserlo. Esprime con naturalezza il ruolo difficile di Antonia, una donna che vuole avere una propria identità. La sua ilarità permea l’intera commedia, soprattutto quando dichiara di voler essere «desiderata come un’amante» e di non volersi riconoscere nei ruoli di amica o mamma ai quali è stata relegata per opportunità dal marito. La mimica del suo personaggio è molto ispirata da Dario Fo, un modo convincente per impadronirsi della scena, anche quando si rivolge direttamente al pubblico, abbattendo la quarta parete e coinvolgendolo indirettamente nelle sue considerazioni.
Accanto a lei Alessandro Federico, perfetto nel ruolo del marito fedifrago. Il modo di rappresentare il suo personaggio da’ l’esatta dimensione di uomo dapprima sicuro delle sue certezze, finisce nel consumarsi nei morsi atroci di una gelosia devastante. Molto convincente nel ruolo di eterno Peter Pan e in quello di uomo disperato, che riesce con grande maestria a dare un tocco di sapiente ilarità alla figura che è stata di Dario Fo.
In “Coppia aperta, quasi spalancata” si ride molto. Il pubblico si sente partecipe delle avventure della coppia di coniugi, mostrando il suo apprezzamento con larghi applausi durante tutto lo spettacolo. Merito va anche alla regia di Alessandro Tedeschi che ha saputo mantenere i dialoghi serrati e ironici del testo originale, riuscendo in alcuni momenti a renderlo più attuale.
“Coppia aperta, quasi spalancata” a distanza di anni continua a convincere per la qualità del testo ma, soprattutto, per l’eccellente recitazione e interpretazione di Chiara Francini e Alessandro Federico, che alla fine hanno ricevuto oltre due minuti di applausi da parte del pubblico, sulle note di “Stivaletti rossi”, cantata da Dalida.
La stagione teatrale di AMA Calabria tornerà giovedì 14 dicembre al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme e venerdì 15 dicembre al Teatro Politeama di Catanzaro con “Giulietta e Romeo”, balletto in due atti liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare. Protagonisti d’eccezione Carola Puddu e Paolo Barbonaglia, già stelle di “Amici di Maria De Filippi”.
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