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Taverna, la città di Mattia Preti ambisce ad essere capitale della cultura

Il sindaco della cittadina presilana annuncia la presentazione della candidatura per il 2027. Tarantino: «L’idea è frutto di riflessioni sul nuovo ruolo strategico dei piccoli borghi»

L’obiettivo può risultare ambizioso. Ma il sindaco del piccolo centro del Catanzarese che dalla collina presilana si arrampica fin sulle cime dell’altopiano silano, sottolinea che la sua città in fatto di cultura più dire la sua anche rispetto a centri molto più grandi. E così non deve stupire se Taverna, città natale di Mattia Preti e borgo d’impronta medievale del Catanzarese, tra le protagoniste del seicento pittorico italiano, concorrerà a Capitale italiana della cultura 2027. È tutto pronto, in Comune, per la presentazione della candidatura in vista della procedura di valutazione che si terrà nella prossima primavera sotto l’egida del Ministero della Cultura.
Si dice sicuro della bontà della proposta il sindaco, Sebastiano Tarantino. «Un’idea – spiega – frutto di una riflessione sul nuovo ruolo strategico dei piccoli borghi, diventati sempre più attrattori culturali e turistici e sempre più al centro delle politiche di rigenerazione portate avanti dal governo. Basti pensare al Pnrr Borghi e al Fondo piccoli Comuni a vocazione turistica».
E proprio la partecipazione a quest’ultimo bando, con il progetto presentato dal Comune di Taverna valutato egregiamente, ha incoraggiato il sindaco a tentare la sfida della candidatura a Capitale Italiana della Cultura.

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