Due megalotti “svaniti” nel nulla e un rinnovamento che procede a macchia di leopardo. Strano destino quello della statale 106, la strada che unisce la fascia jonica di tre regioni (Calabria, Basilicata e Puglia), con un rango di itinerario europeo sulla carta ma ancora avvolta nel dubbio e nella precarietà per ampi tratti.
Sono i territori a cavallo tra le province di Reggio Calabria e Catanzaro a essere maggiormente penalizzati, con i nuovi tracciati (all’esterno dei centri abitati e con una carreggiata a quattro corsie) costruiti soltanto in alcuni tratti, peraltro con alterne fortune: in alcuni casi i lavori hanno rivelato delle falle, con cedimenti e crolli “precoci” (a Catanzaro), in altri si sono prolungati per via di imprevisti burocratici o sono rimasti invischiati in inchieste antimafia (nel Reggino).
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