Regna il caos attorno alla Camera di commercio di Catanzaro. Questa mattina il Tar Calabria, con provvedimento d'urgenza, ha deciso di sospendere gli effetti del decreto firmato dal governatore Mario Oliverio, che designava Giuseppe Franzè alla guida dell'ente. Il ricorso presentato dal presidente uscente, Daniele Rossi, e dal consiglio camerale, dunque, ha prodotto i suoi effetti.
La decisione dei giudici del tribunale amministrativo rimette in sella la vecchia governance, che soltanto lo scorso venerdì aveva pubblicamente illustrato i motivi del ricorso contro la nomina del nuovo commissario. Il Tar ha dichiarato l'efficacia degli atti di insediamento del Consiglio e della Giunta camerale firmati sul finire del 2017.
“Sussiste il presupposto – si legge nel dispositivo del Tar – di danno grave ed irreparabile in quanto dall'impugnato provvedimento di nomina di un nuovo commissario straordinario, deriva l'immediato esautoramento delle competenze attribuite al Consiglio camerale attualmente in carica e si lederebbero gravemente, altresì, l'interesse pubblico alla continuità dell'attività amministrativa che dal 28 novembre 2017 gli attuali organi rappresentativi dell'ente stanno in ogni caso assicurando”.
Per i vertici della Regione si tratta di un brusco stop. Oliverio nelle scorse ore aveva difeso la legittimità di nominare Franzè. A sostegno di Rossi, invece, sono scesi in campo esponenti del centrodestra catanzarese. La trattazione collegiale del ricorso è stata fissata per il 21 novembre.
Resta da capire ora se la decisione del Tar produrrà altri effetti a cascata. Non va dimenticato, infatti, che Franzè ha già partecipato, in qualità di commissario della Camera di commercio catanzarese, alla riunione di Unioncamere Calabria nel corso della quale è stato votato il bilancio consuntivo. Chi assicura che l'atto approvato non corre il rischio di illegittimità?
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia