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Diritto allo studio, mancano i fondi: il Comune di San Pietro a Maida batte cassa alla Regione

San Pietro a Maida

Il Comune di San Pietro a Maida ha previsto una spesa complessiva di 94 mila 450 euro per garantire il diritto allo studio sul proprio territorio per il prossimo anno.

Il costo che dovrà essere affrontato dall'Ente nel 2019-2020 per la formazione e l'istruzione si evince dallo specifico piano trasmesso alla Regione per un congruo contributo con il quale il piano sarà finanziato insieme con fondi di bilancio municipale e con i proventi dei servizi pubblici a domanda individuale, quali la mensa e il trasporto scolastico.

Si rende indispensabile la concessione del finanziamento regionale, si evidenzia nell'ambito comunale, se si tiene conto del contesto in cui opera la municipalità sampietrese: un territorio in cui si registrerebbe un “continuo aumento” di famiglie in difficoltà socio-culturali ed economiche, di donne-madri in gravi condizioni economiche, di minoranze etniche e abbandoni scolastici. Tutti fattori per i quali il territorio sampietrese sarebbe da considerare un'area depressa. Il Comune si sarebbe adoperato finora per offrire «un concreto aiuto alle famiglie, stabilendo agevolazioni economiche, riduzioni ed esenzioni per il servizio mensa e il trasporto scolastico», a beneficio in particolare dei nuclei familiari con problemi economici rilevanti, sollevandoli in parte dall'impegno contro la dispersione scolastica, la tossicodipendenza e la microcriminalità. Quanto alla previsione di spesa per i servizi scolastici del prossimo anno, solo per il trasporto degli alunni (61 utenti su 93 chilometri quotidiani) si stima un'uscita di 40 mila 450 euro (di cui 13 mila euro a carico dei beneficiari). Questo, perché il territorio sampietrese è assai esteso e comprende nuclei abitativi sparsi con un numero considerato elevato di allievi. Una situazione, fra l'altro, che richiede la disponibilità di scuolabus sempre efficienti per i quali i numerosi chilometri percorsi giornalmente comporterebbero ripetuti interventi di riparazione con gravosi oneri a carico delle casse municipali. Tra le voci maggiori della spesa per il trasporto scolastico quelle del personale degli scuolabus (17 mila 350 euro), del carburante (7 mila euro), della manutenzione-riparazione dei mezzi(6 mila euro), degli oneri previdenziali (4 mila 850). Quanto alla mensa scolastica, la spesa prevista di 50 mila euro (8 mila 250 euro provenienti dalle casse comunali, 36 mila 250 euro dai ticket e 5 mila 500 euro dalla Regione), dovrà servire a fornire in 140 giorni 5.600 pasti complessivi a quaranta alunni di una prima scuola materna e 8.960 pasti complessivi a sessantaquattro alunni di una seconda scuola dell'infanzia. Vale a dire che nel prossimo anno dovrà essere garantito un totale di 14.560 pasti.

Ai costi del trasporto e della mensa andrà aggiunto quello di un progetto di 4.000 euro per assicurare servizi di qualificazione dell'offerta formativa: assistenza specialistica, educativa nonché integrazione di sette alunni diversamente abili (due della scuola dell'infanzia, cinque della primaria), secondo quanto richiesto dal competente Istituto comprensivo di Maida.

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