Crolla la produzione del miele nel Crotonese, a causa di questa primavera estremamente fredda e bizzosa. Ed è allarme tra gli apicoltori per la crisi profonda del settore. «Nel Cirotano, le perdite stimate sono dell'ordine del 90%» riferisce Dino Carluccio di Cirò Marina, tra i maggiori produttori della zona, in grande difficoltà a mantenere le sue 500 arnie. È una cifra enorme, che, da sola, basterebbe a comprendere le dimensioni del disastro totale. L'andamento climatico siccitoso del mese di marzo, seguito da un aprile e, ancor di più, un maggio capriccioso, con vento, pioggia e sbalzi termici, ha impedito alle api di reperire in natura il nettare da portare a melario. Per evitare l'ecatombe, gli apicoltori stanno ricorrendo alla nutrizione artificiale, con un composto a base di zucchero a velo, che, oltre ad aumentare i costi di produzione, inciderà sulla qualità del miele; per non parlare del propoli e della pappa reale, quel poco che riusciranno a mettere sul mercato. In Calabria, senza contare, il mese di maggio da record del freddo, si stimano rese a melario attorno ai 7 chilogrammi per alveare. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola.