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Sit-in dell'ex equipe socio pedagogica in Regione contro il mancato riconoscimento professionale

Ancora una volta gli operatori della ex equipe socio-psico-pedagogica (psicologi, sociologi, pedagogisti), si sono dati appuntamento a Catanzaro per dare vita, insieme a Alessandra Baldari, segretaria generale della FP CGIL Calabria, e a Franca Sciolino, della stessa segreteria con delega alla sanità, ad un sit-in nel piazzale della Cittadella Regionale, allo scopo di sensibilizzare le istituzioni regionali sulla loro assurda ed anomala posizione lavorativa.

Da oltre un decennio, infatti, questi operatori, nonostante il mancato riconoscimento del loro specifico ruolo professionale, continuano a garantire le loro prestazioni specialistiche, a fianco al personale con rapporto di dipendenza, consentendo alle Aziende Sanitarie della regione di erogare un servizio sanitario essenziale, come è quello dell’integrazione scolastica e sociale dei bambini ed adolescenti, affetti da patologie neuropsichiatriche e/o da disagio socio ambientale.

La legittima rivendicazione degli operatori, riuniti nel piazzale della sede regionale, è stata successivamente formalizzata dalle dirigenti regionali della FP CGIL e da una delegazione dei lavoratori, in un incontro tenuto con il Commissario ad acta Saverio Cotticelli ed il Direttore Generale del Dipartimento Tutela della salute, Antonio Belcastro.

Il commissario e il direttore generale, dimostrando una grande attenzione verso le istanze degli operatori, hanno manifestato e garantito il loro fattivo impegno per la positiva risoluzione della vertenza. La proposta, condivisa da sindacati e lavoratori, consiste nel chiedere ai ministeri competenti, Salute e Funzione Pubblica, l’autorizzazione a inquadrare definitivamente nei ruoli del servizio sanitario i circa 80 operatori delle ex equipe socio-psico-pedagogiche, attraverso un percorso legittimo sul piano giuridico e contrattuale.

Dopo l’incontro, la segretaria generale FP CGIL Calabria ha riferito a tutti i lavoratori che manifestavano all’esterno i termini degli impegni sottoscritti, rilevando una generale soddisfazione, poiché per la prima volta la vertenza ha imboccato una strada concreta e rispettosa dei diritti acquisiti da questi operatori in lunghi anni di servizio.

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