Un settore al collasso, fermo da tre mesi a causa della crisi economica generata dalla pandemia da coronavirus. Centinaia di operatori ed altrettante famiglie senza aiuti e che non vedono alcuna prospettiva futura per la ripresa lavorativa. Questa la situazione drammatica delle agenzie di viaggio e degli operatori turistici che ieri mattina hanno protestato nel piazzale dell'aeroporto di Lamezia. Ad organizzare il sit-in di protesta le rappresentanze regionali di Federnoleggio e Assoviaggi, il Movimento autonomo delle agenzie di viaggi, la Fiavet, le guide e gli accompagnatori turistici di tutta la Calabria.
I tanti operatori si sono sparpagliati per tutto il piazzale ognuno con un trolley in mano, il simbolo moderno del viaggio che è anche l'immagine significativa della loro attività lavorativa. Occupazione che molti ormai temono di perdere «visto che il settore non è supportato dal governo nazionale». Questa la rivendicazione degli operatori del settore e dei rappresentanti di categoria che chiedono con forza al governo Conte «il giusto sostegno, ovvero interventi mirati e celeri per far ripartire tutto il settore che è di vitale importanza per l'economia. Non vogliamo assistenzialismo - è stato ribadito durante la protesta di ieri a Lamezia - il nostro comparto è stato il primo a chiudere quando è scattato il lockdown e l'ultimo a riaprire dopo la quarantena. Dobbiamo ridare speranza e risorse alle aziende per rilanciarle nel mondo produttivo».
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