Dall'inizio del periodo di emergenza sanitaria causata dal coronavirus, l'intero comparto turistico è stato messo a dura prova, piegato dalla conseguente crisi economica. A pesare è stata la perdita di incassi che dall'inizio del lockdown, per la sola Tropea, ad esempio, «ha significato milioni di euro al giorno per tutto l'indotto». Dal mese di marzo in poi, infatti, i danni economici per gli operatori turistici, gli albergatori, e gli imprenditori delle strutture ricettive, si sono incrementati esponenzialmente, lasciando l'intero settore in grave instabilità. Crisi, che è ricaduta inevitabilmente anche sulle migliaia di lavoratori addetti, spesso stagionali, con contratti a termine e senza particolari tutele e diritti: un esercito di uomini e donne, ingranaggi fondamentali per muovere «il motore economico fondamentale» della provincia vibonese che, solo in parte nel migliore dei casi, sono riusciti a riprendersi il proprio posto di lavoro. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione della Calabria