“Dovrete assumervi la responsabilità di una crisi gravissima, drammatica, dalle conseguenze sociali devastanti”. Pesa ogni parola l'imprenditore catanzarese Francesco Chirillo, titolare di importanti attività commerciali che, nella città capoluogo, assicurano il salario a decine di dipendenti. Lo fa in una lettera aperta, indirizzata direttamente all'attenzione del premier Giuseppe Conte. Un testo che racchiude in sé i sentimenti comuni di preoccupazione, ma anche di rabbia ed esasperazione, che tanti gestori di esercizi pubblici stanno vivendo in queste ore.
“Mentre attendiamo l'ufficialità del suo nuovo Dpcm, la consueta manina di Palazzo ha già fatto in modo di diffonderlo su tutti i media - scrive Chirillo. - Apprendiamo che colpirete ancora e colpirete duro, sempre contro i soliti noti: i commercianti, i ristoratori, i titolari di palestre, bar, pizzerie. Lo farete, cosa ancora più grave, nell'assoluta mancanza di consapevolezza degli effetti dei vostri atti. Gli esercenti, su cui state calando la vostra ultima pietra tombale e dei quali dimostrate di non avere nessuna considerazione, sono gli stessi (ricordate?) che avete costretto a investire migliaia di euro in piena crisi per adeguarsi alle vostre norme di sicurezza. Sono gli stessi che, indebitandosi e compiendo assurdi salti mortali con le banche, hanno comunque deciso di non licenziare e di tenere in vita le loro attività. Sacrifici che, a quanto pare, non servivano a nulla! Sacrifici che non vediamo certamente fare a tutti voi parlamentari, trincerati nel cerchio magico degli intoccabili privilegi della politica”. “E' quasi passato un anno dall'esplosione della pandemia - continua Chirillo - e l'immagine che ci state offrendo da mesi è quella di un continuo procedere alla cieca, per tentativi, senza una vera logica e, soprattutto, senza le necessarie competenze per capire cosa sta accadendo in questo nostro Paese. Sappia, presidente, che la morte del commercio, che state formalmente decretando in queste ore, segnerà l'inizio di una recessione inarrestabile, che nessun Mes, sussidio europeo o di Stato riuscirà a frenare. E di tutto questo, della depressione economica e del conseguente disagio sociale, dovrete assumervi, tutti voi, le vostre responsabilità”.
“Probabilmente - conclude Francesco Chirillo - è arrivato il momento anche per noi di dire basta! Parlo da imprenditore, lavoratore e padre di famiglia: il prossimo lockdown è quello che decreteremo noi cittadini nei vostri confronti”.
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