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Recovery plan, i progetti Anpit oggetto di dibattito per stimolare le scelte

Il presidente provinciale Anpit Marco Furnari, quello nazionale Federico Iadicicco e il presidente Calabria Francesco Catanese

«A breve partirà l’impiego delle risorse del Recovery Plan previsto dalla Next Generation EU. In Calabria il dibattito tra le forze economiche, politiche e sindacali langue. Per la nostra Regione, grande malata del Sud, non sono previste, al momento, nemmeno cure palliative, con il rischio che si certifichi, ancor di più, il tracollo di questo pezzo d’Italia e d’Europa. I progetti dell’Anpit "Italia ponte del Mediterraneo e Italia della bellezza e del territorio", hanno l’ambizione di diventare oggetto di dibattito per stimolare ed indirizzare le scelte politiche e governative, con la consapevolezza che tempo ne è rimasto veramente poco!». Lo ha affermato, in una nota, la vicepresidente della provincia di Vibo Valentia dell'Anpit (Associazione Nazionale Per l’Industria ed il Terziario), Antonia Prestia.

L'associazione «opera da alcuni anni a Vibo Valentia e nella Provincia e conta centinaia di Aziende, tra le più importanti del territorio, attive nei vari settori economici. L’Anpit – Associazione Nazionale Per l’Industria ed il Terziario – è giovane, è millennial, difatti è stata costituita nel 2015 e, per l’approccio nuovo con cui affronta le problematiche del rapporto Azienda/Lavoratori e Azienda/Territorio, riesce ad entrare subito in sintonia con chi gli si avvicina. Proprio perché non è influenzata dagli steccati ideologici del secolo scorso che tante incomprensioni e liti ancora creano, impedendo la pacificazione e la remissione dei conflitti sociali, rappresenta una novità nel campo della rappresentanza aziendale. Il territorio, vibonese e calabrese in generale, risente molto di una carenza di governance economica. Ogni giorno le Aziende e chi sceglie di intraprendere sono costrette a munirsi di elmetto e giubbotto antiproiettile per difendersi dagli ostacoli posti da burocrazia, banche, fornitori, manutentori, trasporti e controversie sindacali che, tutti assieme, distolgono energie, tempo ed attenzioni alla mission aziendale. I fondatori dell’Anpit sono partiti proprio da queste difficoltà, immaginando un’organizzazione capace di alleggerire gli associati dal peso di tutte queste incombenze, non soltanto cucendo addosso alle imprese le soluzioni per ogni problematica, prima fra tutte la riduzione significativa dei costi della gestione aziendale e pianificazione degli oneri del personale, ma anche interagendo con le altre organizzazioni imprenditoriali, con il governo nazionale, con le regioni, i comuni ed il mondo della finanza per ridurre il gap che rallenta lo sviluppo imprenditoriale e collettivo, ponendo seri freni all’occupazione ed al benessere dei lavoratori. Le Aziende del commercio e dei servizi, della sanità privata, le cooperative, le aziende metalmeccaniche, gli studi professionali, le assicurazioni, il turismo, la vigilanza privata, per citarne solo alcuni, che in tutte le province del territorio nazionale si sono fidate dell’Anpit e dei suoi Enti Bilaterali del terziario, del settore metalmeccanico e per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sono la cartina di tornasole di una scommessa vincente. Gli Sportelli dell’Anpit assistono gli imprenditori nel campo degli appalti, del sistema delle assicurazioni, dei Bandi Regionali, Nazionali ed Europei, della Finanza strutturata e dei Mercati finanziari, per la internazionalizzazione delle Imprese e il rating della legalità, sollevando le Aziende da scelte faticose che prima, molto spesso, trovavano un’interlocuzione distante dal territorio in cui si opera. La pandemia ha posto al genere umano domande senza precedenti nell’età moderna, ha in parte livellato le differenze ma è indubbio che in molti casi ha procurato l’arricchimento di alcuni e l’impoverimento ulteriore di altri. L’Anpit si era posta già prima del Covid, l’obiettivo di una visione partecipativa e comunitaria dell’impresa, fondata sulla centralità della persona e sulla collaborazione tra le parti, rifuggendo dalla logica meramente economicista, puntando altresì sullo sviluppo di un’impresa concepita come comunità solidale».

«Non sono parole vuote - afferma Antonia Prestia - sono ponderate e figlie della riflessione che "da soli non si va da nessuna parte", che il benessere dell’Azienda corrisponde alla stima reciproca ed al benessere dei lavoratori».

La presentazione pubblica dell’ANPIT al territorio vibonese sarebbe dovuta avvenire mesi orsono ma le restrizioni poste nell’ultimo anno, hanno impedito iniziative che contemplassero la presenza di molti partecipanti. L’Associazione, per ora, deve concentrarsi essenzialmente ad una attività di sostegno alle Aziende associate che prevede il pieno utilizzo dei Decreti governativi, a ristoro e sostegno di imprese e lavoratori. L’AnpitT Nazionale ha inoltrato al Governo in carica, ma anche al precedente, numerose proposte, con specificazioni regionali, per risollevare l’economia del Paese, finalizzate ad un deciso e coraggioso rilancio dei consumi, alla razionalizzazione e semplificazione del sistema dei trattamenti di integrazione salariale, a sostegno della liquidità e allo sviluppo delle piccole e medie imprese, mediante garanzie pubbliche sul capitale di rischio.

 

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