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Qualità dell’abitare, Comune di Catanzaro e Regione non partecipano al piano da 3,2 miliardi

Il Centro servizi al volontariato parla di «ennesima occasione persa». Il programma mira a ridurre i disagi soprattutto in periferia

Palazzo de Nobili sede del Comune di Catanzaro

«L’ennesima occasione persa. Di colpo ci si è accorti che, nella graduatoria finale dei 270 progetti di tutta Italia che hanno trovato accoglimento nell’erogazione dei finanziamenti relativi al “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare” del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze e con il ministero per i Beni e le Attività culturali e per il turismo, la Regione Calabria non c’è. E manca anche il capoluogo di regione».

A stigmatizzare l’assenza totale dell’ente regionale e di quello comunale tra gli enti che hanno richiesto al Mit il finanziamento è Guglielmo Merazzi, presidente del Centro Servizi per il volontariato Calabria Centro. «Eppure – prosegue nella nota diffusa alla stampa – la città metropolitana di Reggio Calabria, così come il comune di Lamezia Terme, di Corigliano-Rossano e altri comuni calabresi, la domanda l’hanno fatta. A cosa, quindi, è dovuta questa situazione dalle conseguenze devastanti che vede accomunate la Regione Calabria e la città di Catanzaro? Cos’è che di questo bando non è stato capito?».

Un atto d’accusa diretto, quello di Merazzi, che mette il dito nella piaga di un bando nazionale che sembrerebbe essere stato letteralmente ignorato dalla Giunta regionale e da Palazzo De Nobili. Ed è soprattutto su Catanzaro che il piano avrebbe potuto avere ricadute positive: «Il programma – si legge sul sito del ministero – è promosso al fine di concorrere alla riduzione del disagio abitativo, con particolare riferimento alle periferie.

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