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Crotone, stato agitazione dei dipendenti Bper Banca iscritti alla First Cisl

L'assemblea dei lavoratori di Bper Banca iscritti a First Cisl ricadenti sulla piazza di Crotone e provincia ha deciso di proclamare lo stato di agitazione «per salvaguardare la storia dei nostri territori e delle professionalità e della dignità di tutti i lavoratori». È la decisione presa al termine dell'incontro. Presenti alla riunione la segretaria responsabile del comprensorio “Magna Graecia”, Vincenza Sculco, il segretario responsabile della Sas del Gruppo Bper, Emilio Verrengia, il coordinatore della DR Calabria-Sicilia, Marco Piccolo. Ha altresì partecipato ai lavori, Tommaso Perri, storico dirigente sindacale, già segretario regionale ed Rsa della piazza di Crotone.

L’assemblea ha proceduto anzitutto al rinnovo della segreteria di Rsa First Cisl di Crotone, per la quale è stato eletto all’unanimità Alfredo Gigliarano che sostituirà Luigi Ielasi, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il nuovo segretario verrò affiancato dai colleghi Maria Alessandra Turino e Maurizio Siniscalchi. Si è anche proceduto all’elezione dei delegati che parteciperanno ai prossimi congressi territoriali e aziendali di First Cisl.

Vista la presenza del segretario nazionale del Gruppo Bper, Emilio Verrengia, l’assemblea è stata anche l’occasione per fare il punto sulle trattative sindacali in corso. In particolare «la recente e inattesa comunicazione da parte dell’Azienda di una riorganizzazione territoriale che vede l’incredibile trasferimento della Direzione Territoriale “Calabria e Sicilia” dalla storica sede di Crotone a Reggio Calabria, con un impatto potenziale di mobilità geografica e professionale per decine e decine di lavoratori.Una decisione a dir poco irrazionale, se si considera che a Reggio Calabria la struttura andrebbe costituita ex novo, che si aggiunge col suo drammatico impatto ad altre procedure concomitanti che rischiano di spogliare ulteriormente i nostri già martoriati territori: la chiusura di 104 sportelli di cui 8 in Calabria e una manovra del personale che vedrà nei prossimi anni l’uscita di oltre 2.000 dipendenti con l’obiettivo (tutto da verificare) di un ricambio generazionale». L’assemblea nutrita e partecipata ha espresso ai rappresentanti sindacali «la grande preoccupazione per il proprio destino lavorativo e professionale, ed in generale l’indignazione per una scelta totalmente inspiegabile tenuto conto che, come anche le altre citate procedure, non sono ricomprese in un più ampio e comprensivo Piano Industriale».

L’incomprensibilità dei dipendenti di fronte a questa decisione è dovuta anche agli «ottimi risultati raggiunti ogni anno dalla Direzione Regionale, grazie proprio alla professionalità e all’abnegazione dei dipendenti che oggi invece vengono considerati come meri “pacchi” da traslocare, per di più senza la legittima informativa sulle conseguenze giuridiche, economiche e sociali, e le eventuali misure previste nei loro confronti, per come previsto dall’art. 17 del contratto collettivo nazionale. Ciò che appare chiaro è che il nuovo management di Bper, a dispetto degli slogan e delle recenti pubblicità televisive, non ha alcun rispetto per i territori, contraddice apertamente il suo statuto nel quale si dichiara Banca del e per il territorio, e viola nei fatti anche le recenti “politiche green” tanto sbandierate dalle neo presidente. Non vi è alcun criterio ragionevole che spieghi il progetto di trasferire lavoratori dove non vi sono lavorazioni, realizzando una struttura ex novo dove ad oggi non esiste, col risultato di cancellare con un colpo di spugna una presenza storica sul territorio di Crotone, con i comprensibili effetti negativi sul tessuto sociale ed economico di tutta la provincia».

Da qui la proclamazione dello stato di agitazione, «per cui seguiranno, anche congiuntamente con le altre organizzazioni sindacali, ulteriori iniziative di protesta».

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