La cittadina normanna tarda a decollare. Dopo la crisi devastante causata dalla pandemia si sono registrati timidi segnali di ripresa, ma va detto che l’economia continua a vivere una stagione per nulla felice. Le attività commerciali e imprenditoriali in genere – alcune delle quali con più di un dipendente e che quindi rappresentano una grande risorsa per numerose famiglie – in qualche modo reggono, ma di pari passo devono fare ogni giorno i conti con le tasse e con gli aumenti del carburante e non solo. Il titolare di una piccola azienda giusto l’altro ieri ci ha confidato che «andare avanti è difficile ma che in ogni caso bisogna resistere nell’attesa di tempi migliori» e poi perché «non si può abbandonare il campo», perché «altrimenti le nostre realtà che oggi più che mai hanno bisogno di segnali forti rischiano di scomparire».
Per la crescita del territorio si confida da tempo nel turismo religioso, legato ai pellegrinaggi presso la Villa della Gioia della Serva di Dio Natuzza Evolo, ma fino al momento questi afflussi considerevoli non hanno fatto registrare nessuna crescita, in termini sostanziali, né di nuovi esercizi pubblici e neppure di attività alberghiere anche perché fino adesso solo un ristretto numero di pellegrini e solo in occasione dei grandi raduni di preghiera pernotta in loco. I più trascorrono, infatti, a Mileto e, in particolare a Paravati, solo poche ore della giornata per poi ripartire. Tutto ciò perché non esiste a tutt’oggi un’offerta in grado di proporre altre attrattive e nello stesso tempo servizi di trasporto adeguati per raggiungere i centri della costa e le zone montane vicine.
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