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Oltre 4 milioni di italiani in comuni senza banche: Vibo in coda alla classifica

L’uso sempre più spinto della tecnologia continua a ridurre il numero delle filiali bancarie in Italia, specie nelle aree interne (ma non solo) dove oramai oltre 4 milioni di persone vivono in comuni privi di sportelli. Il calcolo arriva dall’osservatorio della fondazione Fiba, del sindacato First Cisl, sulla base di dati Banca d’Italia e Istat. La riduzione, costante da qualche anno, vede oramai le filiali nel nostro paese sotto le 20mila unità. E oltre 3.200 comuni privi di sportelli.

Il fenomeno è in un certo modo inevitabile. Il numero di clienti che si recano di persona in banca si è drasticamente ridotto visto l’ampio uso dell’e-banking, delle firme digitali e dell’assistenza via mail, chat o telefono e la scomparsa del contante. Eppure il nostro paese, sia per il profilo demografico della popolazione, sia per la natura del suo territorio, denunciano i i sindacati bancari, a causa del calo delle filiali rischia di veder così aumentare le disegualianze territoriali e sociali. Non tutti i clienti infatti, specie quelli anziani, sanno maneggiare la tecnologia e le filiali sono un punto di attrazione e di aggregazione per l’economia locale. Dal canto loro le banche sottolineano, come già emerso nel tavolo convocato al Cnel sul tema (che tornerà a riunirsi a settembre), come spesso in questi comuni mancano oramai anche i servizi essenziali come la farmacia o la stazione ferroviaria o anche una semplice tabaccheria. ù

Certo, regge ancora la rete degli uffici postali diffusa anche nei piccoli comuni e quella delle Bcc ma si tratta appunto di un problema generale del paese e del suo cambiamento. Le soluzioni proposte e viste anche in altri paesi sono varie: dagli sportelli 'intelligenti' alle filiali mobili, ai corsi di alfabetizzazione finanziaria. Le stesse filiali rimaste stanno cambiando pelle. Sempre meno 'cassà, blindata e sorvegliata e più consulenza con locali aperti e dotati di salottini e uffici. Nei primi sei mesi del 2024 infatti le banche italiane, hanno chiuso altri 163 sportelli ma vi sono state 101 aperture operate da Banca Cesare Ponti dedicata al private banking, all’interno peraltro di filiali Bper già esistenti. Il fenomeno è comunque trasversale a tutto il territorio nazionale: dalla graduatoria che emerge dai dati First Cisl tra le province meno desertificate vi sono quelle di Barletta-AndriaTrani, Brindisi, Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 24sima, Roma 41esima, Napoli 50esima. Sugli ultimi gradini della classifica troviamo Vibo Valentia e Isernia.

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