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Lamezia, la proposta della tassa di soggiorno “infiamma” il dibattito cittadino

Il giovane imprenditore Cimino non ha dubbi: «Prima di far pagare i turisti servono i servizi reali, mancano l’accoglienza organizzata, la promozione e una regia che metta in rete tutto ciò che già esiste»

Torna ad accendersi il dibattito sulla politica turistica in città, a seguito, in particolare, della proposta di Pro Loco Lamezia e Pro Loco Terina di istituzionalizzare la tassa di soggiorno per i turisti, e dopo una prima dichiarazione di apertura in tal senso del sindaco Mario Murone. Un’idea che nel volgo comune sembra spaccare la comunità ma con gli sfavorevoli, forse, più condizionati da una certa sfiducia che è sicuramente mal costruttiva. Cosa ne pensano, invece, gli operatori del settore, gli imprenditori lametini, chi con il comparto del turismo ci lavora tutto l’anno? Mariano Cimino, titolare delle Residenze Cassoli e promotore di svariate idee che coinvolgono i visitatori in città, è favorevole, tant’è che già in passato aveva provato a porre al centro del dibattito l’idea della tassa di soggiorno, utile sì, ma a patto che si premettano dei servizi reali sui quali farla ricadere.
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