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Catanzaro, crisi del commercio nel centro storico: colpa di una classe politica distratta

Corso Mazzini a Catanzaro

L’ennesima saracinesca abbassata, un nuovo colpo alla sofferente economia del capoluogo. Stavolta a cadere sotto il peso di una crisi economica senza precedenti è uno dei marchi che ha fatto la storia di Catanzaro. Il “salotto buono” della città perde così uno dei suoi riferimenti. Quello registrato nelle ultime ore è solo l’ultimo esempio concreto di un centro storico sempre più morente. Le attività commerciali che hanno chiuso i battenti negli ultimi cinque anni ormai non si contano più. Certo, la spirale recessiva che ha colpito l’Europa ha influito sicuramente, ma la tendenza ormai va avanti da tempo e non si possono non addebitare responsabilità alle scelte compiute delle ultime amministrazioni comunali. Tutte le forze politiche devono sentirsi responsabili di un fallimento che è sotto gli occhi di tutti. In queste ultime settimane si fa un gran parlare della possibilità di istituire un’isola pedonale permanente su corso Mazzini. Idea teoricamente da condividere, del resto tutte le grandi città hanno una zona off-limits per i veicoli a motore, ma a patto che attorno si costruisca una “rete” in grado di sostenere un progetto di tale portata. Andando nel concreto, l’isola pedonale permanente potrebbe offrire indubbi vantaggi agli esercenti che hanno le loro attività sul Corso. Tuttavia, è necessario raggiungere preventivamente alcuni obiettivi: la definizione di un reale piano parcheggi e una piena funzionalità della funicolare; tempi di realizzazione certi della metropolitana di superficie; arredi urbani degni di questo nome. La combinazione di questi fattori potrebbe rendere fruibile e attrattivo un Corso chiuso al traffico, darebbe respiro agli imprenditori che stoicamente ancora “resistono” e, chissà, sarebbe da stimolo per tutti coloro credono sia ancora giusto continuare a investire a queste latitudini.

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