C’è anche la Calabria tra le Regioni in prima linea contro il governo sulle modalità di selezione dei navigator, le guide dei beneficiari del reddito di cittadinanza. Ai piani alti della Cittadella sono convinti che la strada giusta sia quella di dare impulso all’iniziativa della Conferenza delle Regioni, che ha già fatto sapere di valutare il ricorso alla Corte costituzionale se l’esecutivo gialloverde dovesse assumerli entro maggio e collocarli nei Centri per l’impiego.
«Siamo allineati - spiega l’assessore al Lavoro Angela Robbe - alla posizione delle altre Regioni, anche se confidiamo in una soluzione rapida e in grado di rispettare le norme vigenti e soddisfare le aspettative di tutte le parti in causa. La vittoria del “no” al referendum costituzionale ha bloccato le procedure di centralizzazione delle politiche per il lavoro».
A destare maggiori perplessità è il reclutamento dei navigator senza un concorso e la successiva assegnazione ai Centri per l’impiego, che dipendono dalle Regioni. «Appare un po’ ardito - continua Robbe - che precari possano aiutare a trovare lavoro ad altri precari». Già, perché quando tra due anni il loro contratto scadrà - i soldi stanziati, secondo gli ultimi calcoli sono 500mila euro per 6mila cococo biennali - non si sa chi li assumerà e con quali risorse.
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