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Fusione degli ospedali di Catanzaro, modifiche alla proposta di legge

Ospedale Mater Domini

Non sembra vero ma a Catanzaro è in arrivo il D-Day dell'integrazione. La politica se n'è riappropriata e domani all'ultimo punto all'ordine del giorno del Consiglio regionale c'è la proposta di legge sulla fusione dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio con l'azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini.

Ma se è vero che “gli ultimi saranno i primi” è possibile che passi la richiesta dei consiglieri firmatari della legge di invertire l'ordine del giorno. Ciò farebbe schizzare la legge sull'Azienda unica al primo punto, scavalcando anche quella sulla doppia preferenza di genere alle Regionali che peraltro viene ferocemente osteggiata. Non che la strada verso l'accorpamento degli ospedali sia in discesa. Ma dopo vent'anni di tentennamenti sarebbe ora di fare sul serio prima che la legislatura regionale termini. In quel caso la proposta cadrebbe e dovrebbe poi essere recuperata dal nuovo Consiglio regionale, con tempistiche e contenuti ignoti.

Intanto domani già si profila un emendamento al testo unificato della legge denominato “Integrazione delle aziende ospedaliere della città capoluogo della Regione” risultante dall'abbinamento della proposta dei consiglieri Michele Mirabello, Vincenzo Ciconte, Sinibaldo Esposito, Claudio Parente, Antonio Scalzo, Domenico Tallini, con quella di iniziativa del consigliere Arturo Bova. Quest'ultima si differenzia dalla prima perché non prevede l'inserimento nella costituenda Azienda unica del presidio ospedaliero di Lamezia, attualmente facente capo all'Asp di Catanzaro.

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro in edicola. 

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