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Scuole di specializzazione all'università di Catanzaro, il M5S spinge per l'accreditamento

L'università di Catanzaro

In attesa che siano valutati i requisiti - acquisiti di recente dal Ministero - per l’accreditamento delle scuole di specializzazione dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, i parlamentari del M5S intervengono «per agevolare il raggiungimento di questo obiettivo, rispetto a cui si sono registrati gravi ritardi e indifferenza dello stesso ateneo e della Regione». Lo afferma la senatrice Bianca Laura Granato, segretaria della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali.

«Per noi è fondamentale - spiega la Granato - che attraverso quelle scuole il policlinico universitario contribuisca al potenziamento dei servizi sanitari del territorio, finora garantiti dall'oberato ospedale Pugliese-Ciaccio. Abbiamo dovuto infatti, nostro malgrado, accogliere le doglianze del personale sanitario del presidio ospedaliero, che abbiamo riportato al ministro dell'Università. Oggi, infatti, ai primari del Pugliese viene richiesto il resoconto periodico delle attività svolte durante l’anno, da trasmettere al Ministero per l'accreditamento dei corsi di specializzazione del policlinico Mater Domini. Pur senza fare emergenza-urgenza, quest'ultimo riceve decine di milioni all'anno oltre quanto consentito dalle norme e con 150 posti letto mantiene 45 primari con attività insufficiente per assicurare la formazione agli specializzandi. Mai, infatti, l’Università ha voluto offrire alla città un Pronto soccorso e, pur con alcune eccellenze riconosciute a livello nazionale, mai ha inteso organizzarsi per fornire al territorio l'assistenza che strutture analoghe garantiscono in altre aree del Paese».

«La fusione – sottolinea la parlamentare – dei due ospedali tramite una legge regionale improponibile risponde più a remote, notorie logiche di potere che non a esigenze di servizio sanitario pubblico, con il risultato che l'ospedale Pugliese-Ciaccio rischia di rimanere schiacciato anche dalle pretese dei docenti del policlinico universitario di beneficiare del lavoro altrui, realizzato con rischi professionali e pesanti turnazioni, per poi ottenere, senza investire in impegno professionale in campo clinico, l'assegnazione di primariati. C’è inoltre da chiedersi il perché della fretta, visto il varo della legge di fusione votata in Consiglio regionale all'unisono, di procedere a nuovi concorsi a primario al Pugliese-Ciaccio. Ci resta il legittimo dubbio che tutto rientri in una manovra pre-elettorale, frutto della degenerazione irreversibile della classe politica regionale, ultimo atto per garantirsi nuovi bacini di voti».

Secondo la parlamentare le scuole di specializzazione dovrebbero consentire al territorio di ottenere più servizi e agli specializzandi una formazione di alta qualità. Non dovrebbero invece rappresentare una comoda occasione per prestigiose cattedre e primariati a docenti universitari. «Il governatore Mario Oliverio e il rettore Giovambattista De Sarro – conclude  – aprano le orecchie alle esigenze dei cittadini».

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