Tutti i nodi vengono al pettine. Anche a palazzo “Luigi Razza” dove da “spazzolare” ormai c'è poco. E di «disastro finanziario», questa volta, non sono i chiacchieroni da bar a parlarne, perché parlano le carte, anzi la dirigente nella relazione tecnica al Piano di riequilibrio. Perché il rendiconto 2018 chiamava e gli uffici hanno dovuto rispondere.
Insomma, non proprio la situazione sotto controllo di cui si parlava a maggio, quando l'ex sindaco Costa e la stessa dirigente rassicuravano sulla procedura ordinaria avviata. Di ordinario, invece, ora resta ben poco con 21 milioni di massa passiva e un bilancio chiuso con un disavanzo di 13 milioni 489mila 433,72 euro. Ed è nei numeri, quindi, che si legge la drammaticità della situazione finanziaria dove se il 2013 con la dichiarazione di dissesto doveva essere il punto di ripartenza, in realtà, le criticità sono rimaste, aggravandosi tra debiti, mutui, anticipazioni da pagare.
È nell'approvazione del rendiconto da parte del commissario Giuseppe Guetta che si fa il punto sui conti e sulla pesante eredità dei fondi vincolati, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola.
C'è un caso nel caso quando si parla di fondi vincolati ed è quello che riguarda la tangenziale, ossia la strada di collegamento degli agglomerati industriali di Vibo con lo svincolo autostradale, per cui si rileva «che nella parte vincolata del risultato di amministrazione vi sia la somma di 12 milioni 470mila 530,38 euro relativa ad un'opera mai realizzata».
E il dissesto torna come un incubo a più riprese, perché da pagare c'è ancora molto.
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