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Uso improprio dei fondi vincolati, il Comune di Vibo tra debiti e dissesto

Comune Vibo Valentia

Fondi vincolati, una storia che torna di anno in anno, di bilancio in bilancio, senza che nel tempo una soluzione e un correttivo siano stati operati. Una storia che torna e rimanda indietro nel tempo, a quando la Corte dei conti metteva nero su bianco le criticità indicando colpe e la strada da percorrere. Lo diceva chiaramente, infatti, nel 2012 evidenziando come «le irregolarità e criticità emerse in sede di controllo se non corrette sono destinate solo a perpetuarsi e/o aggravarsi nel tempo». In tal senso, il dito era puntato contro «la disattenzione» degli amministratori, contro il ripetersi di errori e superficialità.

Storie che oggi tornano, a leggere il rendiconto 2018. Tornano mentre si preparano piani anti default con un dissesto aperto dal 2013 ancora non chiuso, con una massa passiva certificata dall'organo straordinario di liquidazione di 43 milioni e rate che per altri vent'anni peseranno sulle casse del Comune di Vibo, ovvero sui cittadini.

Non gli unici nodi che tornano, visto che a parte la massa passiva derivante dai debiti del dissesto da pagare, c'è il nuovo Piano di riequilibrio sempre a “carico” dei cittadini. Una rata annua di un milione e 400mila euro per evitare di sprofondare in un secondo dissesto. Perché a parte il disavanzo di 13 milioni a palazzo “Luigi Razza” c'è una massa passiva di 21 milioni e di conti da fare ce ne sono ancora parecchi. Conti con il passato, soprattutto, e quella Corte dei conti che oggi sembra una Cassandra ma che altro non è che un monito disatteso.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Vibo della Gazzetta del Sud.

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