«Sto valutando insieme ai partiti che vogliono candidarmi programmi e candidati. Siamo in sintonia su linee, principi, obiettivi». Ruggero Pegna si prende ancora un po' di tempo. La situazione è delicata, non solo per il vaglio certosino delle liste, ma anche per l'attività imprenditoriale che il noto promoter ha costruito in tantissimi anni e che dovrà continuare ad andare avanti. «Sto definendo con i collaboratori della mia struttura lavorativa e i miei consulenti – ha spiegato alla Gazzetta del Sud – aspetti riguardanti decine di eventi e progetti in fase di realizzazione e l'attività nel suo complesso che, nel caso, proseguirà regolarmente in tutta la Calabria e non solo, una storia come quella che ho costruito io, per passione innanzitutto, che coincide con quella del grande spettacolo dal vivo in Calabria, in ogni eventualità, deve poter continuare. Nel mio lavoro, ho creato un team unico e straordinario. A brevissimo deciderò».
Pegna scioglierà a breve la riserva, comunicando se accetterà o meno questa nuova avventura politica, candidandosi a sindaco nella coalizione sostenuta da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Udc e Dc.
Sul fronte centrosinistra le cose non vanno meglio. Ieri sera il Pd ha avuto l'ennesima riunione fiume: un comitato “infuocato”, soprattutto dopo che è uscito il nome di Maria Teresa Morano. A non volere l’esponente della fondazione Trame e dall’antiracket è soprattutto “Lamezia bene comune”, che non indietreggerà di un passo e che per questo ha insistito sul nome di Rosario Piccioni. Se infatti la scelta ricadrà sulla Morano, il movimento di Piccioni (sostenuto da Gianni Speranza) andrà da solo.
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