Per Pino Marasco, 54 anni, sposato e padre di tre figli, sono giorni duri. Sulle sue spalle gravano gli incarichi di sindaco di Nicotera, infermiere e padre di famiglia. Le incombenze sono tante e tali che nella sua giornata c'è spazio solo per qualche caffè. Per gran parte dei cittadini è l'uomo giusto al momento giusto. La sua forza sta nella capacità di essere sempre presente a fianco degli amministrati e delle fasce più deboli. Un patrimonio il suo che in questi giorni freddi e in chiaroscuro si rinnova e si alimenta con l'affetto delle persone che in lui trovano un punto di riferimento certo. Il sindaco infermiere, insomma, è diventato un “condottiero”.
Sindaco, come si conciliano tutte le cose da fare in una situazione così delicata?
«Non è semplice, ma io, alzandomi al mattino, so che devo fare il possibile per rendermi utile e per alleviare la sofferenza. Nel rincorrersi dei problemi provo a selezionare le priorità e a cercare le soluzioni più efficaci. Purtroppo da quando è cominciata la “guerra” contro il coronavirus posso dedicare pochissimo tempo alla famiglia. Nè mia moglie né i miei figli, tuttavia, mi fanno mancare il loro sostegno. Capiscono il momento difficile e sanno che difendendo la nostra gente difendo anche tutti loro».
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