L'occasione mancata. Potrebbe descriversi in parte così la storia che ha caratterizzato finora il policlinico universitario di Catanzaro, probabilmente la più moderna struttura ospedaliera della Calabria ma altrettanto probabilmente fra quelle valorizzata appieno eccezion fatta per le importanti eccellenze presenti. C'è la possibilità di recuperare, però, considerato che l'epidemia di Covid-19 ha costretto a rimettere nel mirino la struttura dell'Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini”, da dieci anni alle prese con una prospettiva di integrazione alla “Pugliese-Ciaccio” che incredibilmente non ha ancora trovato concretezza.
Proprio su queste colonne nelle scorse settimane il rettore dell'Università Magna Græcia, Giovambattista De Sarro, ha ricordato come un intero corpo del policlinico sia da anni in attesa di essere utilizzato: si tratta di cinque piani, pronti da tempo, in grado di avere una capacità di cento posti letto nell'immediato. Ovviamente da dotare di strumenti e personale, altrimenti è inutile aprire un reparto per realizzarvi un accampamento-lazzaretto. A dare manforte alla causa del policlinico è anche intervenuto il coordinamento regionale di Articolo Uno, che ha ripreso proprio l'allarme del rettore, decidendo di scrivere al ministro della Salute Roberto Speranza e al commissario della “Mater Domini” Giuseppe Zuccatelli. In particolare Articolo Uno ha puntato l'indice sulla prospettata costruzione di «un ospedale da campo, una tendopoli modulare, nelle adiacenze del policlinico universitario, improvvidamente annunciata - sottolinea - dal presidente della Giunta regionale Jole Santelli». Nella missiva Articolo Uno mette dunque in risalto come «nonostante i plurimi solleciti, anche da parte del rettore, la presidente Santelli non ha mosso un dito per aprire e mettere in funzione il nuovo plesso universitario».
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia