Da una parte ci sono le dure parole di Cgil, Cisl e Uil: «Crotone è destinata a rimanere la pattumiera della Calabria». Dall’altra, l’attacco dei Cinque Stelle: «Il caso Crotone necessita di essere portato all’attenzione di tutti i presidi di legalità, coinvolgendo anche il Governo». È un vero e proprio fuoco di fila quello che in queste ore si sta scatenando contro la Regione per aver autorizzato ai comuni del Crotonese, ma anche a Catanzaro, Siderno e Gioia Tauro di conferire gli scarti della lavorazione nella discarica di Columbra gestita dalla Sovreco (società del Gruppo Vrenna) a causa dell’impossibilità di scaricare nel sito di Celico (che fa capo alla Miga, altra azienda dalla famiglia Vrennaa), sfruttando invece le 7mila tonnellate aggiuntive che sono state ricavate dall’assestamento dei rifiuti che vengono abbancati nell’impianto crotonese.
«Invitiamo la presidente Santelli – scrivono i dirigenti sindacali Enzo Scalese (Cgil Area Vasta), Luigi Tallarico (Cisl Magna Graecia) e Fabio Tomaino (Uil) - a ritirare immediatamente il provvedimento in questione e a convocare immediatamente i livelli istituzionali interessati e tutte le parti sociali per un confronto operativo che porti il governo regionale a trovare soluzioni adeguate e condivise alla emergenza che stiamo vivendo».
I rappresentanti dei lavoratori ricordano come il 20 maggio la governatrice aveva disposto la riapertura di alcune discariche pubbliche e concesso il via libera al conferimento dei rifiuti a Celico per 300 tonnellate. In questa maniera l’impianto di Columbra sarebbe stato risparmiato da possibili incrementi di volumi da destinare allo smaltimento dei rifiuti provenienti da tutta la Calabria.
«Peccato però – osservano ancora Cgil, Cisl e Uil - che, dopo poche ore, sfruttando un arzigogolo giuridico per evitare imbarazzanti contraddizioni e riesumando una ordinanza della vecchia giunta regionale del settembre scorso, la Regione Calabria ha autorizzato l’ampliamento della discarica privata di Columbra e la stessa a ricevere gli scarti di lavorazione di tutti gli impianti calabresi e tutti i rifiuti che si sono accumulati in questi giorni di emergenza. Tanto rumore per nulla dunque». Sulla stessa linea anche l’ex consigliere comunale del M5S Andrea Correggia:
«Il sovralzo, autorizzato stride fortemente con l’ordinanza n. 45 del 20 maggio 2020». «Quali possano essere i motivi di questo repentino, inopinato cambiamento di idea della presidente Santelli – si chiede l’esponente pentastellato - dal momento che sembrano mancare, ad una prima lettura, perfino i presupposti logici, rilevando ictu oculi le macroscopiche incongruenze». Da qui la richiesta di chiarimenti al governo regionale da parte di Correggia: «Voglia la governatrice della Calabria, spiegare le motivazioni che hanno portato a prendere questa decisione, anche per fugare eventuali dubbi o sospetti che potrebbero ingenerarsi nell’opinione pubblica crotonese».
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